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T. SUMITOMO BAND – Just Like The Good Ol’ Music

di Paolo Baiotti

16 maggio 2023

SUMITOMO

T. SUMITOMO BAND
JUST LIKE THE GOOD OL’ MUSIC
Big Stone 2022

I Savoy Truffle (nome che riprende il titolo di un brano dei Beatles dal White Album) sono stati una delle band non americane più valide e popolari in ambito southern rock e rock blues. Giapponesi di Osaka, hanno esordito negli anni novanta ispirati da Led Zeppelin e Free poi, dopo un cambio di organico, hanno virato verso un southern rock influenzato da Allman Brothers e Gov’t Mule, come si evince da Higher Ground pubblicato nel ‘98, seguito dall’omonimo album l’anno successivo e dal disco dal vivo Live On Our Way stampato anche in Svezia e da un altro paio di dischi in studio. In seguito, dopo l’abbandono del cantante Monji Kadowaki, hanno nuovamente modificato il nome diventando The Bluestone Company e pubblicando un paio di album più vicini al blues. Hanno anche collaborato con il chitarrista americano Chris Duarte, sia dal vivo che in studio, coadiuvandolo nel suo disco 396 del 2009, ma l’anno dopo si sono sciolti, incidendo ancora nel 2011 due live autoprodotti come Savoy Truffle e venduti ai concerti.
La loro attività si è svolta soprattutto in Giappone, ma hanno avuto un discreto seguito anche in Germania a nei paesi nordici, avendo suonato tra l’altro allo Sweden Rock Festival nel 2002. Indubbiamente derivativi, hanno messo in mostra le doti del chitarrista Toshihiro Sumitomo, solista di qualità sia all’elettrica che alla slide che, lasciata la band, ha formato la T.Sumitomo Band con il bassista Shinji Ide e il batterista Taro Takagi (ex Savoy Truffle), pubblicando A Million Miles From Home nel 2017 e un paio di dvd di istruzioni per chitarristi.
Recentemente è uscito questo mini-abum con cinque nuove tracce, che purtroppo non avrà seguito poiché Toshihiro è deceduto dopo una lunga malattia il 23 maggio del 2022, per cui si può considerare come un testamente sonoro del chitarrista che in 25’ mette in mostra le sue doti non comuni. La title track posta in apertura è un rock-blues scorrevole che ricorda un po’ la Steve Miller Band con un testo nostalgico e una chitarra scintillante, seguita da Still Wanna Live che fa riferimento indiretto alla malattia e al desiderio di vivere su una base southern guidata da una slide incisiva che si lascia andare nel finale e dalla robusta Mean Woman, meno ispirata delle precedenti.
Una versione elettrica, ruvida ed efficace di Jesus On the Mainline di Ry Cooder è l’unica cover, mentre la chiusura è affidata a Riding Into The Sunset, uno strumentale lento e maestoso con la slide sempre in primo piano.

Paolo Baiotti