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STEVE MEDNICK – Enough!

di Paolo Baiotti

15 marzo 2020

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STEVE MEDNICK
ENOUGH!
Cottage Sound/Prospect Hill 2019

Nato in Connecticut, avvocato da sempre appassionato e coinvolto nelle tematiche dei diritti civili, Steve ha pubblicato ben 14 dischi dal 2006, a partire da Dark Ages Reprise: Songs in the Key of Gw. Dischi impegnati, che sembrano provenire da un’altra epoca, quando la musica folk-rock aveva (o almeno cercava di avere) un significato sociale. Politica, democrazia, immigrazione, minoranze…sono alcuni dei temi trattati da Steve che, da un punto di vista musicale, trae ispirazione da autori iconici come Bob Dylan, Warren Zevon, Paul Simon, Joni Mitchell…insomma i classici di sempre. La voce sembra un incrocio tra Bob Dylan e Mark Knopfler, come risulta evidente dall’ascolto di What Are You Going To Do?, la prima traccia di Enough!, il suo progetto più recente, nel quale è accompagnato principalmente da Karl Allweier dei Bandoleros al basso e voce e dall’amico pluristrumentista e produttore Eddie Seville.
Questo disco ha come argomento principale il massacro alla Marjory Stoneman Douglas High School a Parkland in Florida, al quale si riferiscono le prime sette canzoni e le accorate note del booklet. In particolare gli strali di Steve si rivolgono ai politici che sostengono la lobby delle armi perché, come canta nel secondo brano, Soon It Will Be Too Late (presto sarà troppo tardi). Questa ballata dolente è seguita dal raffinato fingerpicking di Twilight’s Last Gleaming e dalla più ritmata Weapons Of War, mentre Tell Them We Are Rising ricorda le ballate dei sixties di Dylan.
Il livello di scrittura non è uniforme, qualche brano è troppo scontato o derivativo, ma in complesso il disco si lascia ascoltare, inserendo anche nella parte finale un paio di brani interessanti come la rabbiosa e corale The World Is Watching e A Dark Night Is Upon Us in cui spicca la solista di Frank Carillo.