STEPPENWOLF – The ABC/Dunhill Singles Collection
di Ronald Stancanelli
1 dicembre 2015
Steppenwolf
“The ABC/Dunhill Singles Collection”
Real Gone 2015
Il primo album dei canadesi/americani Steppenwolf, omonimo del 1968, si potrebbe dire che fu un caposaldo di un hard rock d’epoca aggressivo e tenace, forte di un pezzo solido e ormai entrato di diritto nella storia del rock, anche complice il film Easy Rider, che era Born to be Wild. Da non scordare anche la coriacea The Pusher, anch’essa brano portante del film succitato, così ruvidamente acida e penetrante dal suo fulminante inizio al proseguo sempre più trascinate. Il successivo album, semplicemente Steppenwolf The Second, sempre dello stesso anno (!) aveva dalla sua un solido cardine come Magic Carpet Ride che trascinò l’lp al terzo posto delle vendite statunitensi. Ancora un altro album nell’anno successivo, tre in 2 anni, con un ulteriore hit titolata Rock me e poi diremmo che un lento declino si impossessa del gruppo che continuerà a sfornare album in quantità esagerata e di livello via via sempre più scadente con aggiunta di vari live e miriadi di Antologie. Li ricordo al Palasport di Genova credo a fine anni settanta con uno show trascinante anche se penalizzato da un acustica terribile che il Palasport genovese era solito regalare ai vari artisti che colà arrivavano.
Questa attuale doppia uscita su cd, decisamente interessante è una compilazione come già esemplificato dal titolo The ABC/Dunhill Singles Collection che consta di ben 38 brani che ripercorrono pedissequamente la carriera del gruppo e che si conclude con vari pezzi di John Kay da solo susseguenti la sua uscita dal gruppo avvenuta nel 1972.
Raccolta nella quale notevole interesse è dato anche dal fatto che lo stesso Kay commenta ogni singolo pezzo. Eccellente il lavoro di ricerca e masterizzazione fatto dall’ingegnere del suono Aaron Kannowski che regala all’ascoltatore un ‘acustica ben delineata e precisa. Uscito per Real Gone Music/Geffen Records e distibuito da noi da IRD questo doppio dischetto è documento impedibile per testimoniare uno spaccato d’epoca che fa vibrare le corde dei ricordi e dell’anima e che si conclude come già detto con vari eccellenti brani acustici di John Kay, fatto che nobilita e arricchisce di per se stesso il valore intrinseco del cofanetto. Semplicemente una foto di primi piani dei musicisti in perfetto stile anni sessanta la copertina.