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MELTING CLOCK – Destinazioni

di Ronald Stancanelli

24 marzo 2020

MELTING CLOCK[84]

MELTING CLOCK
DESTINAZIONI
Black Widow Records 2019

Una ragazza alla fermata del bus, i capelli scompigliati dal vento. Peraltro strana fermata ai bordi del mare adagiata sulla spiaggia. Bel disegno a colori che non può non incuriosire. Intelligente copertina per questo Destinazioni, album dei Melting Clock che si caratterizzato dall’ottima voce e relative inflessioni della cantante Emanuela Vedana. Con lei Sandro Amadei anch’esso voce e poi tastiere, Simone Caffè alle chitarre, Alessandro Bosca al basso, Francesco Fiorito in varie intense performances alla batteria di squisita fattura e Stefano Amadei alle chitarre e al bouzouki ma non quello classico greco, bensì quello irlandese di cui per la prima volta in tanti anni di musica sento parlare. Il sei ragazzi genovesi sotto la supervisione della Black Widow Records esordiscono, su album, dopo tanti anni di gavetta intensa e impegnata. Pagine velate da serene ondulazioni di note attraversano tutto i nove brani del dischetto con fare anche imperioso ma la dolcezza degli stessi, si prenda ad esempio Antares, portano tappeti sonori di fulgida bellezza e beatitudine che la voce della Vedana concorre a rendere tutti nessuno escluso accattivanti e coinvolgenti. Veramente un bel disco di neo progressive che fa appena appena l’occhiolino a certo prog nostrano di una volta ma in verità neanche tanto, lo vedo invece orientato su sonorità intelligentemente moderne. Se dovessi accomunare appunto questi bravissimi ragazzi genovesi a gruppi musicali che possano avere una similare genia potrei scomodare Pineapple Thief, Riverside, Anathema e anche Porcupine Tree e Our Ocean. Non ultimo il fatto che tra le righe in alcuni frangenti si sentano pur se molto celati degli spunti che riportano ai Genesis del primo periodo. Ottimo lavoro che sto ascoltando consecutivamente per la quarta volta e che mi avvince ad ogni suo ri-iniziare sempre maggiormente. I brani sono scritti da loro e caratterizzati da testi con certa amarezza di fondo in più frangenti mentre da rimarcare anche la presenza di un eccellente brano strumentale. Manca sia sul libretto che sul cd l’anno dell’album, questa purtroppo caratteristica comune a molti dischetti di questa label, ma dalla rete scopriamo essere uscito a fine 2019.