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LARA MOLINO – Forte e Gendile

di Paolo Baiotti

4 marzo 2018

forte[664]

LARA MOLINO
FORTE E GENDILE
Foro Bisanzio 2017

Fòrte e Gendìle è un disco pregevole e interessante, dietro al quale c’è un attento e scrupoloso lavoro di ricerca con l’intenzione di preservare e rinverdire le tradizioni locali. Lara Molino è una cantautrice abruzzese di San Salvo (Chieti), legata all’esperienza dell’Hope Music School di Roma, insegnante di musica che ha alle spalle un’attività ventennale come cantante e autrice con alcuni dischi solisti e con l’Hope Music Group. Ma Forte e Gendile è un disco molto particolare, cantato interamente in abruzzese, scritto da Lara insieme al padre poeta Michele Molino, nel quale si susseguono racconti di antichi riti comunitari, leggende, migrazioni, affascinanti briganti, eccentrici pescatori e donne povere, ma forti e gentili. E’ un disco folk, che in alcuni momenti mi ha ricordato le canzoni in dialetto di Fabrizio De Andrè, valorizzato dalla voce limpida e melodica dell’artista e dalla produzione essenziale e rigorosa del violinista Michele Gazich, che ha contribuito alla scrittura di un brano e agli arrangiamenti, offrendo ovviamente il suo prezioso apporto con la viola e il violino, affiancandosi a Marco Lamberti (chitarra acustica), Titti Castrini (fisarmonica), e a Lara alla chitarra acustica e classica. Dall’accensione del fuoco in Lu Foche de San Tumasse alla storia d’amore di Nicoletta Zappetti per la propria famiglia e la propria terra nella title track, dalla leggenda dello spiritello Mazzemarèlle alla delicata filastrocca di Scénné D’Ore, dalla storia piena di rimpianti di L’Emigrànde alla drammatica epopea del brigante Pomponio, Lara ci guida in un viaggio che può affascinare anche chi non conosce il dialetto abruzzese, aiutato in questo da un booklet curato con i testi tradotti in italiano e inglese. In chiusura Casche La Lìve, struggente canto popolare locale di lavoro che in passato è stato ripreso anche da Domenico Modugno in Amara Terra Mia.
Fòrte e Gendìle merita più di un ascolto. Come scrive Gazich nelle note di presentazione, è un prodotto di tante generazioni e di tanti cuori, un album nel quale i cuori dei figli ritornano ai cuori dei padri.