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HERBERT PIXNER PROJEKT – Summer

di Paolo Crazy Carnevale

7 dicembre 2016

herbert pixner project[68]

HERBERT PIXNER PROJEKT – Summer (Three Saints Records 2016)

L’Herbert Pixner Project è un quartetto altoatesino che sta spopolando in casa e Oltralpe con una miscela di musica assolutamente originale e sfuggente ad ogni possibile definizione.

Se in origine questo gruppo, con la denominazione di Trio, aveva cominciato a battere i sentieri di una certa musica di matrice tradizionale, negli ultimi anni Pixner e soci sono diventati quartetto con l’ingresso del chitarrista bolzanino Manuel Randi e la musica ha cominciato ad andare molto oltre la tradizione.

Innanzitutto originalità nel tipo di strumentazione, Pixner suona la fisarmonica, il clarinetto e la tromba, Randi chitarre d’ogni tipo, da quella manouche tipica della musica swing gitana all’elettrica distorta, completano la formazione Heidi, sorella di Pixner, all’arpa e il contrabbassista austriaco Werner Unterlercher. Insieme i quattro riescono a reinventare tutto a modo loro, con grande apprezzamento da parte del pubblico come testimoniano i continui sold out ai loro concerti (ne tengono circa centoventi all’anno e sono in cartellone anche al Folkest di Spilimbergo il prossimo 8 luglio).

Summer il loro disco più recente è la testimonianza della grande originalità del gruppo, un misto che qualcuno chiama World Music, chi vuol darsi un tono li definisce invece jazz, e chi ha paura del nuovo che avanza preferisce continuare a considerare volksmusik: in realtà si possono trovare tutti questi elementi nella musica del Projekt, ma anche tanto altro, soprattutto una grande attitudine rock, in particolare sul palco, ma anche tra le tracce del disco.

Scirocco, il brano d’apertura è ad appannaggio della fisarmonica del titolare del progetto, uno strumentale (come tutte le altre composizioni) d’ispirazione mediterranea, poi ecco arrivare One Million Dollar Blues dove la chitarra elettrica è protagonista e dialoga con la fisarmonica su un tema dalle tinte, come suggerisce il titolo, blues. Breaking Bad è quasi una colonna sonora, sette minuti di invenzioni, con l’elettrica distorta di Randi che impazza e Pixner che passa indifferentemente dalla fisarmonica alla tromba.

Nightingale, firmata da Heidi Pixner riporta tutto su atmosfere più pacate, quasi incantate dal tocco della sua arpa e fa da anticamera all’altrettanto dolce Nur für dich allein. Summer Bossa vede Pixner al clarinetto e alla tromba mentre Randi all’acustica si esibisce in un notevole esercizio di stile in uno dei generi che predilige, c’è spazio per tutti, persino per un azzeccato intervento d’arpa che spiazza l’ascoltatore. Almerisch Landlerisch è indubbiamente il brano dall’anima più fortemente tradizionale, quella riconducibile al punto di partenza che è la musica tradizionale tirolese, e la fisarmonica la ovviamente fa da padrona. String Tango fa intendere le proprie intenzioni fin dal titolo, così come la riuscita Sommernachtswalzer.

Gitanes ostenta tutta la passione di Pixner e Randi per la musica gitana, in particolare per Django Reinhardt, e la parte di chitarra è un pezzo di bravura da strapparsi i capelli. In Cento Lire torna a far capolino la chitarra elettrica, in maniera più discreta ma sempre degna di nota, anche qui siamo quasi al cospetto di una colonna sonora, spaghetti western, ma non nel senso che conosciamo del termine, quanto piuttosto per via delle influenze musicali mediterranee che si insinuano qua e là. La conclusione è affidata ad altri due brani acustici, Novilunio, con la firma di Randi, e Latino, composta da Pixner.

Il disco è stato edito anche in doppio vinile bianco con inediti dal vivo sulla quarta facciata, e naturalmente a tiratura limitata.