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BOB CHEEVERS – 50 Years

di Paolo Baiotti

28 agosto 2017

cheevers

BOB CHEEVERS
50 YEARS
Howlin’ Dog Records 2017

Bob Cheevers è un cantautore originario di Memphis da anni operativo a Austin, con una lunga carriera alle spalle, seppur vissuta sempre ai margini della notorietà. Ha iniziato negli anni sessanta con il pop dei Peppermint Trolley Company, lavorato a Nashville, Memphis, California e anche in Europa prima di inserirsi nella comunità dei cantautori di Austin che lo ha premiato nel 2011 come Singer-Songwriter Of The Year. La voce assomiglia non poco a quella di Willie Nelson, mentre musicalmente è più leggero, vicino a un country-pop con venature rock moderate e qualche influenza caraibica, tex-mex e jazzata, specializzato in ballate talora un po’ sdolcinate. Amico di Ray Wylie Hubbard, stimato da Guy Clark (altra importante fonte d’ispirazione) e Butch Hancock, si può definire un cantautore texano minore, ma degno di attenzione.

Per celebrare i cinquant’anni di carriera, Bob ha pubblicato un poderoso cofanetto, 50 Years che riassume in cinque dischi le canzoni più significative scelte personalmente dall’artista, in tutto 83, tratte dai 10 cd pubblicati a suo nome, con l’inevitabile inserimento di inediti e rarità raccolti nel periodo. C’è un po’ di tutto, dal pop al country, dal jazz alla ballata confidenziale, dal roots al blues, sebbene i suoi dischi migliori siano quelli texani come Tall Texas Tales del 2009, On Earth As It Is In Austin (un disco di duetti con altri artisti locali tra i quali Will Sexton, Charlie White, Walt Wilkins e Stephen Doster) e Smoke And Mirrors del 2012. Non manca un corposo booklet nel quale Bob racconta la sua storia musicale, arricchito dai disegni dell’artista e cantautrice Emily Shirley. Progetto ambizioso, forse anche eccessivo, al quale contribuiscono musicisti come Bob Glaub e Byron House (basso), Spooner Oldham e Larry Knechtal (tastiere), Fats Kaplan (violino), Chris Gage e Charlie White (chitarra).

Tra i brani citerei almeno la deliziosa ballata roots Fifty Years che apre il primo disco, la jazzata In The Early Stages, la mossa The Unknown Soldier, il demo di Forty Acres And A Mule, l’intensa bluesata Old Soul, l’acustica Popsicle Man (incredibile la somiglianza con la voce di Willie Nelson!), il roots-rock Texas Is An Only Child, la sofferta The Sound Of A Door e la ballata western The Legend Of Sleepy Hollow. Ottimo il lavoro della label Howlin’ Dog che ha pubblicato il cofanetto con cura e passione.