BORN 53 – Turnpike
BORN 53
TURNPIKE
Paraply/Hemifran 2025
Turnpike è il sesto album dei Born 53 dagli esordi nei primi anni 2000. Quest’ultimo disco, prodotto da Alar Suurna, avrebbe potuto essere sottotitolato “Half-American Blues”. Gran parte del suo stile e del suo cuore sono americani, con contenuti di attualità e impressioni di eventi dell’ultimo decennio che scorrono, canzone dopo canzone. La produzione del percussionista Alar Suurna porta il gruppo a un nuovo livello, dando una spinta sonora artistica e commerciale assente in precedenza.
I Born 53 sono una band svedese di Stoccolma nata nel 2005; da allora hanno pubblicato 5 album tra i quali uno interamente dedicato alle canzoni di Bob Dylan. Dal 2018 la formazione è composta da Anders Lindh alla voce e chitarra, Hans Birkholz alle chitarre e altri strumenti a corda, Åsa Källén-Lindh alla voce solista e di supporto e mandolino, Lars-Gunnar Larsson al basso e Alar Suurna alla batteria, percussioni e arrangiamento di archi. Nel nuovo album si è aggiunto anche Robert Fekete alle tastiere. Il gruppo è radicato sin dalle origini sia nella scena folk inglese degli anni ‘60 che nella tradizione della canzone d’autore americana cercando di fornire una chiave attuale, con Lindh e Birkholz autori del materiale originale che mostra una discreta varietà di argomenti e stili musicali. Tuttavia, nel loro percorso hanno flirtato con la musica di altre parti del mondo, dalla Finlandia alla Bolivia fino al blues africano.
In Turnpike l’anima roots è rappresentata dai brani cantati da Anders tra i quali la title track, Trying To Look Good che ricalca la ritmica di Not Fade Away, il mid-tempo Half-American Blues #2 in cui spicca il banjo di Birkholz e la scanzonata Short Movie con una deliziosa lap-steel, quella folk dai brani cantati da Asa con tonalità limpide e pure che non sono molti, ma emergono nello sviluppo del disco. In particolare, The Line e Walking The Lawn (con un arrangiamento prevalentemente acustico) ci riportano alla stagione d’oro del genere di matrice britannica, Song Of Hope è una folk song con tocchi di bluegrass. Tracce di pop affiorano nella scorrevole Nowhere con qualche richiamo ai californiani Long Ryders mentre in Running For My Life la ritmica accarezza il reggae.
Paolo Baiotti
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