KATE MCDONNELL – Trapeze
KATE MCDONNELL
TRAPEZE
Dog Eared Discs 2024
Nata a Baltimora nel ’63 in una famiglia di musicisti professionisti (i nonni) o dilettanti (i genitori), Kate ha alle spalle una carriera non molto prolifica, ma significativa. Introdotta alla musica folk dai dischi di Joan Baez, ha imparato a suonare la chitarra appassionandosi a musicisti come Leo Kottke e Steve Howe. Dotata di una voce da soprano, ha formato un duo con la sorella gemella suonando nell’area di Baltimora durante il periodo del college. Dopo una pausa si è unita al chitarrista Freddie Tane (ex Bill Haley) con il quale ha inciso due dischi, aprendo per Bob Dylan, Willie Nelson e Judy Collins. Nei primi anni novanta ha iniziato a scrivere e a suonare da sola nei festival folk più conosciuti (Kerrville, Falcon Ridge) esordendo nel ’92 con Broken Bones, accolto positivamente dalla critica. Tour americani ed europei si sono susseguiti dal ’98 quando ha inciso Next, seguito tre anni dopo da Don’t Get Me Started presentato anche al Festival di Newport. Nel 2005 è uscito Where The Mongoes Are (Appleseed Recordings), ma l’anno dopo Kate ha deciso di dedicarsi agli studi per diventare terapeuta infantile, ottenendo il diploma e lavorando per dieci anni in questo settore pur non tralasciando la musica. Ha continuato a scrivere con la partner Anne Lindley finchè nel 2020, durante la pandemia, è tornata in studio vicino a Woodstock per incidere Ballad Of A Bad Girl con musicisti di qualità (Jerry Marotta, Tony Levin). Tre anni dopo è la volta di Trapeze che comprende 14 tracce scritte tra il 2021 e il 2024 con l’eccezione di una traccia del 2012, la metà in coppia con la Lindley. Assistita alla produzione da Jimi Woodul che ha registrato il disco nel suo studio suonando vari strumenti (chitarra, tastiere, synth, percussioni), alla batteria dal vecchio collaboratore Sam Zucchini e al basso da James Gascoyne, Kate mantiene le sue caratteristiche di cantatutrice folk con venature rock e pop, più accentuate in questa occasione. Si alternano tempi lenti e più ritmati sempre con una forte vena melodica, cori accattivanti e un accompagnamento discreto in cui la chitarra ha un ruolo primario. Forse la sforbiciatura di un paio di brani avrebbe giovato all’ascolto, tuttavia la title track, ballata intima interpretata con intensità, la ritmata A Hard Heart, Come Over Here influenzata dalla scrittura e dal modo di cantare di Joan Baez, la trascinante Nowhere To Go, l’animata Fight For Your Life, Step Right Up con un testo contro il rischio della vendita indiscriminata delle armi e la sofferta Madeleine dimostrano le doti di autrice e di interprete di Kate.
La confezione in digipack del cd è molto curata e comprende i testi delle canzoni.
Paolo Baiotti
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