THE MYSTERINES – Reeling

album reeling

THE MYSTERINES
REELING
Fiction 2022

Inglesi di Liverpool, i quattro ragazzi dei Mysterines sono una delle band rock emergenti nel panorama britannico. Attualmente ne fanno parte la cantante, chitarrista e leader Lia Metcalfe, dotata di una voce potente e profonda come se ne trovano poche, il bassista George Favager, il chitarrista Callum Thompson e il batterista Paul Crilly, dopo un paio di cambi di formazione intercorsi dal 2016, quando la band è nata come trio per iniziativa di Lia e George. Hanno realizzato un paio di EP autoprodotti, The Mysterines e Take Control, che nel 2019 ha provocato un notevole interesse fino alla firma per la Fiction, a un buon numero di date da headliners e a tour con Royal Blood e Amazons. Reeling, pubblicato a marzo, è entrato nei Top 10 inglesi, seguito da alcuni concerti nei club e più recentemente da un tour americano come spalla degli Awolnation, mentre per il prossimo anno è programmato un importante giro inglese negli stadi e arene come ospiti degli Arctic Monkeys.
Prodotto da Catherine Marks (Wolf Alice, PJ Harvey), Reeling è un disco chitarristico ispirato sicuramente dal grunge e dall’indie rock, con varie influenze che affiorano tra garage, hard rock, Nirvana, Doors, Stooges e Bad Seeds, caratterizzato dalla voce di Lia che dimostra una notevole personalità anche nell’evoluzione della sua immagine dai primi video a quelli dell’album, dei quali ha anche curato la parte grafica.
La partenza aspra e incazzata di Life’s A Bitch, replicata dalla dura Hung Up, viene mitigata dalla title track dark e seducente. Se il mid-tempo Old Friends Die Hard e la poderosa Dangerous cantata con tonalità profonde e inquietanti riaffermano la scelta di un suono duro tra hard rock e punk, nella parte centrale spiccano per intensità e originalità la languida On The Run e la minimale Under Your Skin che ricorda PJ Harvey con un finale in crescendo, nonché la cadenzata The Bad Thing che viaggia tra Black Sabbath, Nirvana e Velvet Underground con una chitarra tagliente. In My Head e All These Things hanno un alto tasso di commercialità, mentre Means To Bleed torna alle sonorità grunge con un’intro di basso che ricorda i Metallica. Nel finale un po’ di relax non guasta con la ballata Still Call You Home in cui emerge particolarmente la voce di Lia, seguita dalla lenta e dissonante The Confession Song debitrice del suono dei Bad Seeds.
Reeling non è un capolavoro, ma si segnala come un esordio interessante e promettente, con un tipo di suono che non si sente spesso nelle band di recente formazione.

Paolo Baiotti

Tags:

Non è più possibile commentare.