SKYE WALLACE – Skye Wallace

Skye Wallace 2019 1[369]

Skye Wallace – Skye Wallace ( Kingfisher Bluez 2019)

“Skye Wallce è ciò che accade quando una collaudata cantautrice con radici sulla costa orientale scopre il punk rock”: sono le parole in cui la cantautrice canadese viene presentata nel suo sito ufficiale. Direi che ci sta tutto, perché è proprio quello che vedendola dal vivo (è passata diverse volte nella nostra penisola, anche in versione acustica) e ascoltando questo suo recente disco si percepisce.

Un disco rock, fantasticamente rock, spesso sostenuto da ossessiva sezione ritmica, con chitarre taglienti e riff arrabbiati, ma tutto cantato con una voce unica, personale, originale. Dire che Skye Wallace sembra una scanzonata Joni Mitchell in shorts e minigonne non è sicuramente esagerato.

E se a livello lirico doppiare la “Sweet Joni” di younghiana memoria è impossibile, di certo la Wallace non canta cose scontate, il suo repertorio, in particolare in questo disco è focalizzato su storie di donne; per giunta negli ultimi mesi, bloccata artisticamente dal lockdown, è molto attiva sui social in difesa dei nativi nonché fortemente impegnata sul fronte Black Lives Matter.

Accompagnata in studio dal produttore Devon Lougheed (basso e chitarre), da Brian Besse (chitarre e Wurlitzer), dalla viola di Rachel Cardiello e dal batterista Brad Kilpatrick, la bionda Skye allinea dieci brani (cinque per ogni lato del vinile) che si ispirano ad uno studio approfondito su una struttura ospedaliera di Terranova e gli anni della corsa all’oro Dawson City, nello Yukon, dove la Wallace per u n certo periodo è stata di casa per una lunga serie di concerti.

Il disco si apre con una delle sue perle, Death Of Me, triste storia ispirata da quella di un’infermiera dell’ospedale che dopo aver lasciato la struttura per mettere su famiglia vi tornò per morie di parto! Storia triste, ma trattata con profondità e amore, affidata ad una musica elettrica e vincente. Storie di donne anche per There is A Wall e per Coal In Your Window (ispirata da un’altra infermiera), scelta come singolo trainante del disco e costruita su un riff ossessivo e distorto. Identica location d’ispirazione anche per la più lirica e raccolta Stand Back, in cui il collegamento con la Mitchell sembra più diretto e naturale, con un refrain che conquista: la voce di Skye è ottima e l’arrangiamento con la viola assolutamente azzeccato. Gran uso della voce in Iced In, che mescola le fredde atmosfere di terranova con quelle di Dawson City, coniugandole ad una musica incalzante e ossessiva.

Sul lato B si parte subito con un’altra composizione che conquista, Always Sleep With A Knife, le donne cantate sono qui la bisnonna e la trisavola di Skye, il fatto di dover dormire con un coltello è riferito al fatto che per queste donne cresciute nei campi di minatori dell’Ontario fosse legato strettamente alla sopravvivenza. Applausi per Skye!

French Marie, protagonista di Body Light The Way è invece una prostituta nel Klondike dei cercatori d’oro, ancora una volta un buon brano, con cori a cura della cantante e del produttore. Il femminicidio di Angelina Napolitano è alla base di Swing Batter, dall’accompagnamento ritmico insistentemente minimale in cui la talentosa cantautrice si doppia con la voce dando origine a interessanti soluzioni armoniche, voce che diventa quasi angelica nell’ispirata Midnight, bellissima composizione dedicata ad un’amica. Il disco termina con Suffering For You che s’ispira alla storia di un gruppo di persone (bimbi inclusi) disperse durante una spedizione nel diciottesimo secolo, la donna di riferimento, cantata qui da Skye, sempre con profonda ispirazione, è una donna Inuit chiamata Tookoolito che le aiutò a sopravvivere al congelamento. Ancora una volta il brano è impreziosito dall’uso della voce sovraincisa più volte.

E fate attenzione, se mai torneranno in auge i concerti, non negatevi il piacere di assistere ad uno di quelli di Skye Wallace se dovesse capitarvi a tiro. O, come direbbero gli americani: don’t dare miss it!

Tags:

Non è più possibile commentare.