Rock & Pop, le recensioni di LFTS/6

LIVE MADNESS

a cura di Paolo Baiotti

Il mercato discografico è difficilmente controllabile. Etichette indipendenti o affiliate alle majors si moltiplicano, come le pubblicazioni di dischi incisi dal vivo. L’abitudine di registrare Instant Live e di venderli dopo i concerti ha preso piede; iniziato con jamband come Widespread Panic e Phish, il fenomeno si è ampliato a gruppi di ogni genere musicale, dagli Allman Brothers ai Pearl Jam, dagli Who ai Black Crowes. Per non parlare delle reunion, ormai all’ordine del giorno. Tra le pubblicazioni più recenti ne abbiamo scelte alcune di particolare interesse per gli appassionati di classic rock e rock blues.  

 

BAD COMPANYbad company
Hard Rock Live
2009 Image CD+DVD

Nati dall’incontro di Paul Rodgers (ex Free) con Mike Ralphs (ex Mott The Hoople) sono stati una delle band più popolari degli anni ‘70. Classico hard rock con influenze blues e un pizzico di country, caratterizzato dalla formidabile voce di Rodgers, con la brillante sezione ritmica formata da Simon Kirke (batteria, ex Free) e Boz Burrell (basso, ex King Crimson). Hanno registrato sei albums tra il 1974 e il 1982, poi si sono sciolti. Nel 1986 Ralphs e Kirke hanno riformato il gruppo senza Rodgers, ottenendo risultati discreti. Nel 1999 c’è stata la prima reunion con Rodgers in occasione della registrazione di alcuni brani nuovi per la doppia eccellente raccolta Original Bad Company Anthology. Dieci anni dopo Rodgers, Kirke e Ralphs sono tornati insieme per un concerto a Hollywood Fl. recentemente pubblicato dalla Image (nel frattempo Boz è morto, sostituito da Lynn Sorensen al basso). Non mi aspettavo molto, invece il concerto è eccellente. Rodgers è in gran forma, sia fisica che vocale, confermandosi uno dei migliori vocalist in ambito rock blues. Ralphs se la cava egregiamente, affiancato dalla preziosa chitarra da Howard Leese (ex Heart) e la sezione ritmica non è da meno. La scaletta ripercorre la storia del gruppo, con sei brani tratti dall’omonimo album d’esordio tra i quali la title track, lo splendido slow Seagull e la trascinante Can’t Get Enough. Da Straight Shooter spiccano il singolo Feel Like Makin’ Love, perfetta fusione di rock e melodia e la ballata Shooting Star. Run With The Pack e Simple Man sono le tracce migliori dal terzo disco, mentre la title track Burning Sky è l’unico estratto dal quarto lavoro, inferiore ai precedenti. Il DVD ha un brano in più e una buona qualità visiva. Il buon esito della reunion ha convinto la band a effettuare un tour inglese nell’aprile del 2009, seguito da dieci date estive negli Usa, replicate quest’anno.

 

MOTT THE HOOPLE
Live At HMV Apollo 2009
2009 Concert Live 3 CDmott

Anche i leggendari Mott The Hoople si sono riuniti dopo trentacinque anni. Tre concerti a Londra (diventati cinque) nell’ottobre del 2009 al glorioso Hammersmith Odeon, nei quali Ian Hunter (voce, piano, chitarra), Verden Allen (tastiere), Mike Ralphs (chitarra) e Overend Watts (basso) hanno commosso un pubblico quasi incredulo. Il batterista Dale Griffin, seriamente malato, ha partecipato ai bis, sostituito dall’esperto Martin Chambers. I Mott sono stati una band di culto, non hanno avuto un successo pari alle loro capacità, hanno gestito male la loro carriera a causa di problemi di management (e per i loro rapporti interpersonali turbolenti), ma hanno avuto grande influenza sul glam rock inglese degli anni ‘70. La carriera solista di Ian Hunter è stata alterna, con momenti di splendore (basta ascoltare il recente Man Overboard), mentre Mike Ralphs ha raggiunto platee immense con i Bad Company. Ma i Mott sono ancora adorati da un consistente zoccolo duro di fan e il concerto del primo ottobre, pubblicato integralmente su CD, conferma la grandezza della band e la solidità di un repertorio notevole. Forse Ian non è molto credibile a settant’anni a cantare testi da adolescente incazzato, ma se non altro è in buona compagnia! I Mott dal vivo sono sempre stati una band potente, trascinante, a tratti un po’ confusionaria; caratteristiche confemate nelle due ore abbondanti del concerto londinese, aperto da Hymn For The Dudes, seguita dalla grintosa Rock & Amp; Roll Queen e da una discreta cover di Sweet Jane. La prima parte molto tirata prosegue con One Of The Boys e Moon Upstairs; è il momento di rallentare con due splendide ballate, The Original Mixed Up Kids e la commovente I Wish I Was Your Mother (con Hunter all’armonica). Ready For Love è un omaggio ai Bad Company, poi si torna ai Mott con Born Late ‘58 (un po’ caotica), seguita dall’autobiografica Ballad Of Mott (deliziosa) e da una travolgente Angeline. Il secondo dischetto si apre con il devestante medley Walking With A Mountain / Jumping Jack Flash, seguito da The Journey (uno dei capolavori della band) introdotta da una strofa di Like A Rolling Stone. Siamo alla parte finale del concerto, con il classico The Golden Age Of Rock ‘n Roll, seguito da Hanaloochie Boogie e dal rock irresistibile di All The Way From Memphis. I  bis comprendono l’epica Roll Away The Stone e All The Young Dudes, superba title track dell’album omonimo prodotto da David Bowie che diede il primo grande successo alla band. La cover di Keep A Knockin’ e la melanconica ballata Saturday Gigs, cantata meravigliosamente da Ian, concludono un concerto sicuramente indimenticabile per chi ha avuto la fortuna di essere presente. Il terzo dischetto comprende un video e immagini di archivio. Reperibile sul sito http://www.concertlive.co.uk/.

 

                      

LYNYRD SKYNYRD
Live From Freedom Hall
2010 Roadrunner CD+DVDlynyrd

La sorte continua ad accanirsi contro i gloriosi Skynyrd; l’anno scorso sono deceduti lo storico pianista Billy Powell e il bassista Ean Evans (che aveva sostituito Leon Wilkeson, anche lui mancato improvvisamente), ma la band sudista non molla. Lo zoccolo duro della formazione attuale è costituito dal chitarrista Gary Rossington, unico sopravvissuto della band originale (un po’ malmesso pure lui), dal cantante Johnny Van Zant (fratello del grande Ronnie) presente dalla reunion del 1987 e dal chitarrista Rickey Medlocke, con gli Skynyrd per breve tempo anche negli anni ‘70. Un nuovo disco dal vivo è stato pubblicato in formato audio e video, registrato nel giugno del 2007 con Powell e Evans nella band e non è affatto brutto. Nonostante tutto i Lynyrd tengono benissimo il palco: la voce di Johnny è sempre all’altezza, Rossington cesella con la sua slide quando è necessario e Medlocke schitarra senza esagerare con il nuovo arrivato Mark Matejka (un po’ troppo ai confini con il metal in alcuni frangenti): Non possiamo attenderci sorprese dal repertorio, ma non è tutto scontato. L’unico brano recente è la ballata patriottica Red White And Blue, e questo un po’ mi spiace perchè gli ultimi album hanno qualche brano valido. Per fortuna vengono ripescate tracce meno sfruttate dal passato come le due splendide ballate Simple Man e The Ballad Of Curtis Loew o le più ritmate Workin’ e Travelin’Man (con un duetto virtuale tra Johnny e Ronnie ripreso in video). Sempre commovente Tuesday’s Gone, fluida e coinvolgente Call Me The Breeze. Inevitabile la doppietta conclusiva di Sweet Home Alabama e dell’immortale Free Bird, con la prima parte lenta e soffusa impreziosita dal piano di Powell e il cambio di ritmo che precede l’infuocata e indimenticabile cavalcata chitarristica che ha reso celebre Allen Collins (oggi sostituito da Medlocke). Il pubblico della Freedom Hall di Louisville, Kentucky, gradisce ogni minuto del concerto e noi non possiamo certo smentirli. Un’aggiunta sicuramente non indispensabile alla discografia degli Skynyrd, ma che non riesco a definire superflua.   

 

 

URIAH HEEP
Live At The Sweden Rock Festival 2009
2010 Edel CDheep

Il chitarrista Mick Box continua a guidare gli inossidabili Uriah Heep, una delle band più longeve dell’hard rock britannico. L’attuale formazione comprende il bassista Trevor Bolder già presente negli anni ‘70, tornato nel 1983 dopo qualche anno di pausa, Bernie Shaw (voce) e Phil Lanzon (tastiere) nel gruppo dalla seconda metà degli anni ‘80. Solo il batterista Russell Gilbrock è un acquisto recente. Dunque una band esperta e amalgamata che nel 2008 ha pubblicato un album in studio, Wake The Sleepers, seguito da un lungo tour. Molto popolari nei paesi nordici e nell’est europeo, gli Heep sono tornati a suonare negli Usa e mantengono un seguito significativo. Dal vivo non tradiscono; hanno un repertorio consistente che alternano con qualche brano nuovo. Questo dischetto registrato il 3 giugno dell’anno scorso si apre con Sunrise, in bilico tra hard rock e progressive con gli intrecci tra chitarra e tastiere che hanno sempre caratterizzato il gruppo. La ritmata Steelin’ precede il classico Gypsy, un riff che gli headbangers riconoscono all’istante. L’up tempo di Look At Yourself evidenzia le qualità di Bernie Shaw che riesce a riproporre anche le parti urlate di David Byron, il cantante della formazione originale. Ghost Of The Ocean e Angels Walk With You, tratte dal disco più recente, non si distinguono particolarmente; meglio l’epica July Morning, una delle composizioni più complesse degli Heep con cambi di ritmo e un assolo in crescendo notevole. La frenetica Easy Living e il bis Lady In Black chiudono il dischetto, di buona qualità audio pur essendo un “official bootleg”. Altri concerti sono stati registrati e possono essere acquistati sul sito www.concertlive.co.uk .

 

 

JIMMY THACKERY AND THE DRIVERS
Live In Detroit
2010 Dixie Frog CDthackery

La discografia di Thackery con i suoi Drivers (formazione più volte cambiata) ha superato quota dieci. Nel corso degli anni il rock blues dei primi tempi sullo stile dei Nighthawks (band di provenienza di Jimmy) ha assunto sfaccettature diverse, con influenze rock, country, soul e surf. Questo è il secondo disco dal vivo dopo Wild Night Out del 1995. Registrato in un club di Auburn Hills nel novembre 2009 ha la particolarità di privilegiare tracce strumentali. L’opener Don’t Lose Your Cool di Albert Collins, un blues veloce swingato e trascinante, apre la serata con una serie di improvvisazioni di Jimmy, accompagnato dagli esperti Russ Wilson alla batteria e Mark Bumgarner al basso, seguito da Solid Ice, title track dell’album del 2007, brano d’atmosfera di gran classe con la chitarra protagonista di un primo assolo composto e di un secondo scatenato. Daze In May ci riporta agli anni ‘50 tra rockabilly e surf; leggero e scorrevole, confermando la poliedricità del musicista. Il mid tempo blues Big Long Buick è il primo brano cantato, mentre Land Locked è uno strumentale surf-rock intenso e convincente. La dura Detroit Iron è inferiore alle precedenti, meglio il raffinato slow Love My Baby di Memphis Slim (l’assolo centrale è da antologia), cantato con i giusti toni morbidi. La grintosa Bomb The Moon è il quinto e ultimo strumentale, forse il meno azzeccato, Eat It All un mid tempo con un crescendo interessante (ma la voce ha qualche limite). Si chiude alla grande con Blinking Of An Eye, dimostrazione dell’evoluzione di Thackery come compositore, una canzone lenta e sofferta tra soul e pop, nobilitata da un assolo eccellente.

( a cura di Paolo Baiotti)

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