Il CD? La Constellation se ne fa un baffo…

I primi ad infilare nelle stampe in vinile dei propri album, che generalmente -e contrariamente a quella che purtroppo è una regola quasi assodata- escono ben prima dell’edizione ufficiale in CD,  un’anonima bustina con un anonimo dischetto argentato contenente la versione digitale del lavoro, senza sovrapprezzo alcuno, erano stati gli Shellac di Steve Albini. Un modo quasi sprezzante di dire che il CD, almeno quanto a costi vivi di produzione, vale poco più di niente. Ed un motivo in più per arrabbiarsi del suo prezzo assurdo. Ora anche la Constellation, gloriosa label canadese post-rock e non solo, sembra aver preso questa direzione. Fra le sue recentissime pubblicazioni, ad esempio, due “must” come il nuovo Vic Chesnutt, il bellissimo “At The Cut”, e “Prince Of Truth”,  l’ultima prova del progetto Evangelista di Carla Bozulich, allegano alla stampa in vinile a prezzo assolutamente standard anche la corrispondente edizione in CD.

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