Archivio di novembre 2025

ANGELO DE NEGRI & ALDO PEDRON – Live Aid

di Raffaele Galli

11 novembre 2025

LIBRO LIVE AID- copertina

ANGELO DE NEGRI & ALDO PEDRON

Live Aid

Arcana, pp. 550 € 25

Chi non ricorda il Live Aid, il più grande spettacolo televisivo benefico mai realizzato? Senza essere dei particolari appassionati di musica la memoria corre subito a quell’evento, tenutosi ormai più di quarant’anni fa, il 13 luglio 1985, che ha coinvolto molte rock stars su due palchi diversi, al di qua e al di là dell’Atlantico, a Filadelfia da una parte e a Londra dall’altra, in una maratona televisiva di diciassette ore tenutasi per raccogliere fondi per combattere la fame in Africa, vista da oltre un miliardo e mezzo di spettatori in tutto il mondo. Ebbene è uscito oggi un libro totalmente dedicato all’avvenimento a cura di Angelo De Negri, cofondatore dell’associazione MusicArTeam nonchè autore di diversi libri di carattere musicale e Aldo Pedron, nostra vecchia e ormai abituale conoscenza che scrive di musica ormai a tutto campo. Si tratta di un’opera omnia che descrive l’evento nei suoi minimi dettagli, minuto per minuto, presentando la scaletta di tutti i brani eseguiti dagli artisti coinvolti, che dà anche un giudizio su ciascuna performance eseguita, senza risparmiare critiche, se del caso. Superfluo sarebbe elencare tutti i presenti perchè sottrarrebbe spazio alla descrizione del volume e del suo contenuto. È importante sottolineare che l’evento viene presentato nel contesto storico e musicale del tempo, una sorta di seguito dopo le esperienze dei grandi dischi solidali dell’epoca, da Do They Know It’s Christmas ? del Band Aid a We Are The World degli USA for Africa. Minuzioso il racconto dei retroscena relativi all’organizzazione, un lavoro immane che ha richiesto sforzi notevolissimi, della ‘tattica’ usata da Bob Geldof, il cantante e attivista irlandese deus ex machina dell’organizzazione, usata per convincere gli artisti a farsi coinvolgere. Interessante il saggio di Giovanni Fabbi sui cambiamenti culturali, politici ed economici che hanno riguardato Gran Bretagna e Stati Uniti, le nazioni ospitanti il Live Aid, che si sono sviluppati tra il 1980 e il 1985 che hanno contribuito a creare i presupposti per un avvenimento di portata epocale. E’ intrigante leggere come due colossi concorrenti dell’alimentazione quali Coca Cola e Pepsi Cola si siano prestati a dare il loro contributo all’iniziativa senza pestarsi i piedi e di come siano stati i figli a convincere Paul Mc Carthy ad essere della partita. Sono saliti sul palco i Led Zeppelin ? Sì, anche se non con il loro nome ma come Plant, Page e Jones, con Phil Collins ospite alla batteria, perchè dopo la morte di John Bonham i tre rimasti del gruppo avevano deciso di non usare più il loro nome divenuto leggendario. La loro apparizione non è stata delle migliori, ma quel che conta è che abbiano deciso di esserci per la causa e per la gioia dei loro moltissimo fans. Niente Stones ma sì Mick Jagger, accompagnato dalla Hall & Oates Band e dall’esuberante Tina Turner, mentre Bob Dylan ha avuto come ospiti alla chitarra sia Keith Richards che Ron Wood. Tanta gloria per gli U2 di Bono, autori di una travolgente e straordinaria prestazione che ha dato la svolta definitiva alla loro carriera artistica. Insieme ai Queen sono stati ritenuti trionfatori dell’evento. Un tomo che sarebbe un peccato non leggere perchè ha qualcosa da raccontare a ciascuno di noi.

Raffaele Galli

ALICE HOWE & FREEBO – Live

di Paolo Baiotti

11 novembre 2025

alice live 2

ALICE HOWE & FREEBO
LIVE
Know Howe 2025

Cresciuta in Massachusetts, Alice si appassiona alla musica folk, blues e rock ascoltando i dischi dei genitori. Si trasferisce a Seattle per il college, lavora in un negozio di dischi e suona nei club. Esordisce con un Ep seguito dall’album Visions inciso in California, confermando le influenze folk e blues. La collaborazione con Freebo (Daniel Freedberg), bassista e autore di Los Angeles del ‘44, inizia in questo periodo. Già con Bonnie Raitt negli anni Settanta, poi con Maria Muldaur, Jackson Browne, Ringo Starr e John Mayall, è un musicista esperto che ha anche pubblicato alcuni album da solista. Il secondo disco Circumstance viene inciso nei leggendari Fame Studios di Muscle Shoals in Alabama, denotando notevoli progressi sia nell’uso della voce soul profonda e matura, sia nella scrittura in parte solitaria in parte con Freebo, produttore fin dall’esordio. Ed ora Alice pubblica un album dal vivo registrato a Port Townsend nel giugno del 2024 in coppia con Freebo, con una formazione in trio che aggiunge il prezioso chitarrista Jeff Fielder (Mark Lanegan, Amy Ray) già presente in studio, creando un suono elettroacustico efficace e scorrevole che si adatta alla voce melodica della cantante e a quella più ruvida del bassista. Cinque tracce sono estratte da Circumstance, cinque da If Not Now When, l’album più recente di Freebo; l’iniziale ballata cantautorale Twilight proviene dall’esordio di Alice, gli altri tre brani sono cover.
Tra i brani della Howe, dotata di una voce veramente notevole, calda ed emozionante, spiccano la fluida Somebody’s New Lover Now, la morbida You’ve Been Away So Long e l’intima Something Calls To Me in cui si inserisce la slide con tocchi raffinati. Le tracce del bassista, tra le quali la ritmata Sometimes It’s For Nothin’ con un assolo brillante di Fielder e la ballata Standing Ovation, sono arricchite dai controcanti di Alice, oscillando tra influenze blues e cantautorali, ma colpiscono meno rispetto ai brani della Howe.
Quanto alle cover, i sapori sudisti di Sailing Shoes (Little Feat) sono accentuati dalla slide di Fielder, con la voce soul di Alice che accompagna quella di Freebo, una delicata A Case Of You denota l’influenza della sua autrice Joni Mitchell sulla ragazza, mentre la ballata Angel From Montgomery (John Prine) cantata a strofe alterne è la degna chiusura di una serata riuscita.

Paolo Baiotti