BLUES FACTORY – III

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BLUES FACTORY (feat. Fabio Drusin)
III
Artesuono 2024

Registrato in presa diretta a Udine nello studio Artesuono di Stefano Amerio, il terzo album del power trio Blues Factory guidato dal cantante e chitarrista Cristian Oitzinger accompagnato dalla batteria di Daniele Clauderotti si avvale della preziosa collaborazione al basso, voce e armonica nonché agli arrangiamenti di Fabio Drusin, uno dei migliori musicisti italiani di rock-blues, già anima del trio friulano dei W.I.N.D., dal 2008 bassista di Alvin Youngblood Hart e più recentemente anche di Gwyn Ashton. Fabio è salito più volte sul palco con i Gov’t Mule, Billy Gibbons, i Supersonic Blues Machine e ha collaborato con il compianto Johnny Neel (Allman Brothers Band). In questa occasione partecipa con la sua esperienza a un disco potente, ruvido e grintoso di rock-blues che indubbiamente si posiziona sulla scia di gruppi storici come Free e Cream e più recenti come i Gov’t Mule o gli stessi W.I.N.D., avvalendosi della voce solida e sporca di Cristian e delle sue notevoli doti di chitarrista che gli hanno consentito in passato di aprire concerti di musicisti del calibro di Ian Paice, Billy Gibbons ed Eric Sardinas.
Gli otto brani del disco sono tutti scritti da Oitzinger che dimostra di saperci fare a partire dalla ruvida Mountain Man, il brano più personale dedicato al padre Giovanni, definito come un uomo di montagna che sembrava difficile da capire e burbero per alcuni, ma che nascondeva nel profondo una sensibilità e un amore per la sua terra e la famiglia, come spesso succede ai montanari. Tra le altre tracce segnalerei la gagliarda e cadenzata apertura di Unhappy Girl, introdotta da un basso pulsante che richiama i Gov’t Mule, il rock ritmato di Rolling Man influenzato dai Free, la ballata Time To Make Mistake profumata di oriente e la pulsante What You Wanna Do cantata da Fabio con interventi puntuali dell’armonica e della slide di Cristian nella jammata coda strumentale. Il disco è chiuso dalla briosa Music Satisfy My Soul con intro gospel e uno sviluppo bluesato in cui si inseriscono le voci del Nuvoices Project arrangiate e dirette da Rudy Fantin che suona Hammond e Wurlitzer, mentre la chitarra solista richiama gli ZZ Top e i Mule.
III non è un disco innovativo, questo è evidente, ma merita di essere ascoltato e sicuramente non deluderà gli appassionati di un genere che continua ad avere un seguito non irrilevante, soprattutto in Germania e Scandinavia.

Paolo Baiotti

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