EDWARD ABBIATI – To The Light
EDWARD ABBIATI
TO THE LIGHT
Appaloosa 2023
Il 2023 si sta rivelando un’ottima annata per il rock italiano di matrice roots. Dopo gli eccellenti album di Graziano Romani e di Ellen River, anche Ed Abbiati coglie il bersaglio con il suo secondo disco da solista (il quarto se consideriamo quelli con Chris Cacavas e con The Acc). Chiusa l’avventura con i Lowlands che ha caratterizzato la prima parte del suo percorso con album di qualità come Gypsy Child, Beyond e Love Etc…, il cantautore italo-inglese (nato a Portsmouth, ma da anni residente a Pavia) ha inciso nel 2019 Beat The Night, un album prevalentemente acustico, intenso, fragile e sincero, condizionato nelle tematiche e nell’aspetto musicale dai problemi di salute vissuti in quel periodo.
Quattro anni dopo To The Light ne rappresenta il seguito anche nella veste grafica curata dalla moglie Deborah, che nella colorata copertina raffigura un sole in contrapposizione alla luna del precedente. La situazione è cambiata, è tornata la luce, un ottimismo che si traduce in una musica più gioiosa, elettrica, punteggiata da fiati, tastiere e archi, registrata con l’aiuto degli amici di sempre. La collaborazione di Maurizio “Gnola” Gliemo alla produzione e alla chitarra (tanto discreto quanto indispensabile) e il basso di Enrico Fossati sono presenti in ogni traccia, mentre alla batteria si alternano Mattia Martini e Winston Watson (Bob Dylan). Essenziali la presenza dell’Hammond di Joey Huffman (Drivin’ n’ Cryin’, Soul Asylum), della lap steel di Mike Brenner (Marah) e della fisarmonica di Francesco Bonfiglio, nonchè di una sezione fiati.
Edward si muove agilmente tra garage rock, romanticismo, Jersey sound, influenze punk e folk, infilando una serie di canzoni che si ascoltano senza alcuna fatica e che lasciano una sensazione di serenità e di forza di cui si sente il bisogno in questo periodo storico. L’energica apertura garage-punk di Three Chords & The Truth si trascina dietro una carica mantenuta dalla ritmata Nothing Left To Say, appena acquietata dalla melodica Just About Now in cui l’impasto di archi e fiati profuma di New Jersey e dalla nostalgica Rags, traccia folk con la fisarmonica e il dobro. Si riparte con la robusta Coast Of Barcelona, seguita da To The Light percorsa dall’Hammond e dal rock insistente, bluesato e distorto di Going Downtown con l’armonica di Richard Hunter e la voce di Marco Diamantini (Cheap Wine). Seconda pausa con l’intima Stairs To The Stars caratterizzata da una riuscita coda strumentale, che precede la vitale One Step At The Time venata di soul e la chiusura riflessiva di Love Note, una lettera d’amore ad amici e famiglia scritta in un momento difficile con la giusta dose di ottimismo perché, come recita il testo, “Sending a love note to the open road / The end of this story is still to be told”.
Un plauso anche alla qualità del suono mixato da Chris Peet in Galles e masterizzato da Alex McCollough a Nashville.
Paolo Baiotti
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