PAUL GURNEY – Blue Horizon

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PAUL GURNEY
BLUE HORIZON
Tailgator Music 2022

Artist neozelandese che ha iniziato a suonare negli anni settanta da adolescente, Paul si è impegnato in diverse avventure, tra le quali la partecipazione alla band country-rock dei Wells Fargo e dal 2004 la formazione dei DeSotos che opera in ambito Americana/Country-Blues con il suo amico bassista Stuart McIntyre. Il gruppo ha pubblicato nel 2008 il primo album Cross Your Heart con molto successo in patria e nel 2011 Your Highway For Tonight. I loro brani sono stati utilizzati anche per delle serie Tv e sono tuttora attivi con un tour in questo mese. Nel 2017 è uscito il primo album solista Shadow Of Love ed ora ecco Blue Horizon in cui è affiancato dal fedele McIntyre al basso e da Ron Stevens all’organo (entrambi membri dei DeSotos), nonché dal produttore del disco Bob Shepheard alle tastiere, chitarra e basso e da Michael Burrows alla batteria. Gurney lavora anche come “music tutor” al Toi Ora Live Arts Trust che si occupa di persone con problemi mentali.
Il suono è sempre tendente ad un country-rock morbido; la voce di Paul non è molto caratteristica, diciamo che è adeguata ma poco personale specialmente per alcuni brani come la nostalgica Belong che ricorda lo stile di Chris Isaak e Moonlight Waltz, mentre nella title track il cantato richiama Jim Kerr dei Simple Minds. Emergono l’opener Someplace Else eterea e raffinata con il violino di Richard Adams, la rilassata ballata Misunderstood con la dolce pedal steel di Neil Watson, la scorrevole ed emozionale Fragile, l’inquieta Meaning venata di psichedelici sapori orientali, la riflessiva Ricochet sulle divisioni create nella società dal Covid, il boogie Trouble e la mossa Perfect Space, un rock blues arrangiato con perizia.

Paolo Baiotti

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