DAVE ROSEWOOD – No Rodeo In Rome

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DAVE ROSEWOOD
NO RODEO IN ROME
Autoprodotto 2020

Originario delle Ozark Mountains nella regione dell’Arkansas, Dave si è trasferito da tempo nel cuore della Svezia dopo avere viaggiato a lungo, ma non ha perso l’amore per la musica con la quale è cresciuto (bluegrass, country e gospel). Il suo debutto Gravel & Gold del 2018 è stato definito un disco di country al 100% sulla scia di Waylon Jennings, Johnny Cash e Merle Haggard. Questo secondo album è un concept che vuole raccontare la storia di un “Cowboy” attraverso otto canzoni per meno di mezz’ora di musica, registrato negli studi Aula a Mariannelund in Svezia con l’aiuto di Bjorn Holm alla produzione nonché alla chitarra e tastiere, della sezione ritmica formata da Roger Olofsson (basso) e Monica Paulsson (batteria e percussioni) e del violino di Ulf Nilsson.
Il country-rock d’atmosfera fifties Long Distance Love con le chitarre twangy apre il dischetto, che prosegue con la classica ballata country Drinkin’ Man, percorsa da un violino dolente e uscita anche come singolo, con la ballabile Two Steps e con la title track, che non si allontana da uno stile preciso e pulito, come la voce profonda di Dave, capace anche di modulare momenti tremuli vicini allo yodel. La malinconica ballata Sarah (The Cowboy Song) è un altro country che sfiora la banalità, tuttavia in altri episodi Rosewood si stacca dai clichè del genere: mi riferisco al brillante strumentale western Canyons punteggiato da influenze spagnoleggianti, alla narrata Sunset e all’acustica Cowboy Moon che chiude il disco con l’uso del fischio accompagnato alla chitarra.

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