BOBBO BYRNES – SeaGreenNumber5

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BOBBO BYRNES
SeaGreenNumber5
Autoprodotto 2020

Ci siamo occupati di questo artista l’anno scorso in occasione della pubblicazione del terzo album The Red Wheelbarrow. Ispirato da autori come Bruce Springsteen e Paul Westenberg in bilico tra americana e alternative rock, originario del Massachusetts e residente da tempo in California, per il quarto album, anche a causa della pandemia, si è comportato diversamente. Nessun ospite di prestigio come Ken Coomer, Phil Manzanera o Remi Jaffee, ma un approcio più intimo e morbido con una formazione elettroacustica ridotta comprendente la moglie Tracy al basso e voce, Matt Froehlich alla batteria, Georgiana Hennessy al violino e Jeremy Long alla pedal steel, oltre a un paio di coriste. L’album è ispirato dal quadro di Byrnes con lo stesso titolo raffigurato sulla copertina. Bobbo è un valido storyteller: le sue canzoni raccontano la vita di un musicista on the road (10.000 Miles), la passione per la moglie bassista (Queen Of The Party che apre il disco) o vicende più drammatiche come il coinvolgimento involontario in una sparatoria (Every Sound That Crashes). La scelta musicale è orientata verso un folk-rock con venature country che ricorda anche nell’uso delle armonie vocali CSNY e gli Eagles, con la pedal-steel in primo piano. Non sempre la scrittura è all’altezza, ci sono tracce un po’ scontate, ma non mancano riusciti momenti di intimità più quieta come Sight Of Me e lo strumentale Geo’s Jig, alternati a brani più ritmati tra i quali Eveline e Running Back To You in cui spiccano i backing vocals di Jen Moraca e Tawny Ellis e gli arpeggi dell’acustica di Bobbo. In chiusura il morbido country Somewhere Else punteggiato dalla pedal-steel riafferma la scelta intimista del disco.

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