THE MYSTIX – Can’t Change It

ФРОНТ

THE MYSTIX
CAN’T CHANGE IT
Autoprodotto 2020

I Mystix sono un gruppo di blues/roots molto conosciuto nell’area di Boston e del New England, guidato da Jo Lily (voce e chitarra), membro con il soprannome Sam Deluxe di Duke and the Drivers, formazione di culto della zona, attiva in modo intermittente fin dagli anni settanta. Ne fanno parte alcuni session man di lusso: i chitarristi Bobby Keyes (Jerry Lee Lewis, Sleepy LaBeef, Ben E. King e Martha Reeves) e Duke Levine (Shawn Colvin, Peter Wolf, Lucy Kaplansky, Bill Morrissey, Ellis Paul, Mary Chapin Carpenter e J. Geils Band), il tastierista Tom West (Peter Wolf, Ellis Paul, Tom Jones), il bassista Marty Ballou (Duke Robillard Band, Roomful Of Blues, John Hammond, Peter Wolf) e il batterista Marco Giovino (John Cale, Robert Plant, Norah Jones, Patty Griffin). Evidentemente si tratta di un insieme di musicisti esperti che hanno deciso di divertirsi con questa formazione nata intorno al 2002, che ha già inciso sei album a partire da Satisfy You del 2006 con una line-up che in passato ha coinvolto anche Kenny White, Jerry Portnoy, Jesse Williams e Marty Richards.
Anche in Can’t Change It, prodotto da Giovino, i Mystix restano fedeli ad una riuscita miscela di roots-rock, soul e blues da bar band che ricorda un po’ The Nighthawks, caratterizzata dalla voce sporca e fumosa di Lily, tra Bob Dylan, Dr. John, Roger Chapman e Howlin’ Wolf e dall’intreccio delle chitarre, secche ed essenziali. Can’t Change It alterna alcuni brani autografi a numerose cover e brani tradizionali che si amalgamano puntualmente in un disco che scorre veloce senza intoppi.
Una ruvida versione di Outlaw Blues (Bob Dylan) apre il dischetto, seguita dall’ondeggiante Ain’t Gonna Cry, dalla ballata Carrie con la fisarmonica di Sonny Barbato e dal country-roots Let’s Get Started con la pedal steel di B.J. Cole. Tra gli altri brani emergono una torrida e insistente Jumper On The Line del bluesman R.L. Burnside, che si giova della partecipazione di Luther e Cody Dickinson (North Mississippi Allstars), le due cover dello scozzese Frankie Miller Bottle Of Whiskey con l’armonica del veterano Charlie McCoy e la deliziosa ballata Can’t Change It, nonchè il tributo agli Stones di Backstreet Girl (da Between The Buttons).
Disco ispido al punto giusto, suonato con passione e in scioltezza da un gruppo di veterani pieni di carica vitale.

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