TALINKA – Rainbow Over Kolonaki

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Talinka – Rainbow Over Kolonaki (Fanfare Records 2020)

Molto affascinante la proposta musicale di questo quartetto che propone un riuscito mix tra canzone folk, musica da camera, atmosfere mediterranee e un pizzico di jazz: Talinka è una formazione che fa capo alla cantante ed attrice israeliana Tali Atzmon, ispirata voce del quartetto, impegnata anche all’ukulele. Il disco precedente, uscito per la stessa etichetta e intitolato col nome del gruppo si era a buon diritto aggiudicato quattro stelle sulla rivista anglosassone Mojo, e questa nuova produzione fresca di stampa ambisce ovviamente a bissare.

Produttore del disco, nonché sassofonista, clarinettista, chitarrista e fisarmonicista è Gilad Atzmon, marito della cantante e jazzista di fama internazionale con una certa propensione verso la musica etnica, a completare il disco ci sono la virtuosa di musica barocca Jenny Bliss Bennett, coi suoi archi e la sua voce, e il bassista Yaron Stavi.

Il disco infila dieci brani mescolando composizioni originali firmati dai due coniugi Atzmon con brani tradizionali della musica britannica e standard: il risultato potremmo definirlo folk-jazz da camera, ma è ancora poco, perché la cosa va decisamente oltre le classificazioni. Qualcuno ha parlato anche di world music, ma, per quanto il termine sia stato abusatissimo in passato e usato per cose assai diverse, Talinka è un’altra dimensione.

La title track apre il disco dando subito un’idea della dimensione sonora ordita dal quartetto, a firmarla è Gilad Atzmon e si sentono le sue radici jazz, che si fanno maggiormente vive nella seguente If i Should Lose You, composizione degli anni trenta passata per le ugole di Nina Simone, Aretha Franklin, Julie London , tanto per dirne un paio, ma ripresa in chiave strumentale anche da tutti i grandi del jazz. Il primo brano da scappellamento è una versione della folk song She Moved Through The Fair, cantata magicamente dalla Atzmon coadiuvata dalla violinista: si tratta di un brano che abbiamo ascoltato decine di decine di volte, quasi tutti i discepoli del british folk vi si sono cimentati, ma questa versione ha un sapore diverso, intimo, col clarinetto di Gilad che calza a pennello. I’m A Fool To Want You è una composizione di Frank Sinatra, l’accostamento è quindi parecchio jazzato, con tanto di pianoforte suonato dall’ospite Ross Stanley che dialoga col bassista mentre Tali offre una bella interpretazione vocale parecchio distante dallo stile crooner dell’autore. Altra virata verso il folk è la rilettura di Greensleves, dalla tradizione irlandese, con Gilad alla fisarmonica e la Bliss Bennett come seconda voce. Perdita sembra un connubio tra tango e canzone yiddish: qui Gilad Atzmon si doppia dialogando con sé stesso suonando sia sax che clarinetto. Altra canzone firmata da Tali è Time Runs Out, bella composizione, con suggestioni della tradizione musicale ebraica della Mitteleuropa: una parte è anche cantata in ebraico e la fisarmonica ci mette del suo per creare queste atmosfere. Cimentarsi con il traditional Scarborough Fair dopo la versione stra-conosciuta di Simon & Garfunkel può sembrare un azzardo, eppure anche qui il quartetto fa faville, partendo con un’introduzione a cappella delle due cantanti, su cui mano a mano si inseriscono gli strumenti, Gilad è di nuovo alla fisarmonica e alla chitarra, e la viola della Bennett ha una bella parte strumentale nella riuscita dell’arrangiamento. A due voci anche When Apollo Smiles, di nuovo firmato dalla cantante, arrangiamento scarno con contrabbasso, chitarra e ukulele, poi per la chiusura del disco torna in campo il pianista e c’è anche la batteria spazzolata di Billy Pod, che creano il tessuto per un altro standard già inciso da una moltitudine di cantanti: I’ll Be Seeing You, Billie Hollyday, Rod Stewart, Sinatra sono alcuni di coloro che vi si sono cimentati, la versione dei Talinka è assolutamente rispettosa del brano, ma con tutti gli elementi musicali che caratterizzano il loro sound, Gilad ci infila la fisarmonica e un caldo solo di sax.

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