CLAUDIA FOFI – Teoria Degli Affetti

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Claudia Fofi dalle molteplici attività e infinite risorse. Poetessa, cantautrice, musicista, pianista, performer, actress, scrittrice, musicoterapista ed educatrice della voce. Lei viene dall’Umbria e il suo disco che abbiamo appena ascoltato esce per l’etichetta pugliese Dodicilune. Aveva esordito nel 1998 con l’album Un sogno blu seguito nel 2003 sempre da una sua autoproduzione dal titolo Centrifuga e adesso ci allieta con Teoria degli affetti, il primo, appunto per una casa discografica, ben sedici anni dopo, l’album è uscito a fine 2019 ma le promozioni di fatto son state realizzate quest’anno fermo restante lo stop causato dal coronavirus che ha scombussolato le vite di tutti.

Sweet cantautrice con rotonda e rosea voce ma che a momenti si erge perfettamente con timbri più acuti proiettati verso l’alto. Un intenso pianoforte, Alessandro Gwis, l’accompagna piacevolmente con certo delicato e suadente suono che richiama le atmosfere più dolci di certa musica progressiva. Ma il disco spazia tra pezzi similari come intensità ma differenti come immagine l’uno dall’altro, e riusciamo a leggervi vigorosi e nel contempo lancinanti strali di soffuso blues, tocchettato folk, impetuoso soft rock addirittura a tratti psichedelico e soffici e morbide pennellate jazz. Splendida Figlia di un Dio minore, brano eccellente dai risvolti altisonanti di cantautorato doc tra suoni jazz, blues e americana. Ares Tavolazzi al contrabbasso ricama magie a profusione specialmente in Basso Albertino. Tratti splendidi e ondeggianti nel brano che potrebbe essere un ottimo singolo, la superba Se tu pezzo molto coinvolgente. Più si procede nell’ascolto e più si trae l’immediata conclusione che trattasi di lavoro con ritmie decisamente accattivanti ove la di lei voce spazia come uno strumento musicale e arrangiamenti e produzione superlativi lo elevano a disco di notevole spessore. Alessandro Paternesi gestisce una batteria che non esiteremmo a definire minimalista ma essenziale con la memoria che ci riporta a certe produzioni percussive alla Daniel Lanois, docet La valigia dello straniero e Canto.

I’intrecciarsi della vivace strumentazione con la voce della cantante, un connubio di classe sopraffina, ci porta a rammentare le gentili sonorità del duo ucraino Imthemorning ove le note dettano perfettamente i tempi e l’ottima voce di Mariana Semkina chiude mirabilmente il cerchio. La pulizia dei suoni, la limpida voce, le sobrie chitarre di Paolo Ceccarelli assieme agli altri valenti musicisti, ovvero la perfetta coesione di tutti gli strumenti incastonati in modo ottimale fa di questo lavoro uno dei più interessanti usciti negli ultimi tempi. E fa piacere oltre a renderci orgogliosi che che tre artiste nostrane, la ligure Roberta Barabino, la friulana Giulia Daici e l’umbra Claudia Foti siano state artefici recentemente di tre eccellenti album interessanti ed avvincenti che nobilitano la nostra musica in modo perentorio. In questo Teoria degli affetti, bellissimo il titolo, musiche e testi sono di Claudia Fofi esclusa Travolto dalla piena di te stesso, ove le musiche sono sue ma il testo rielaborato da Cimbelino di William Shakesperae. Ottimo album consigliatissimo nel quale tutto ma tutto, voce, musiche, musicisti, produzione si fondono in modo compatto e compiuto. Un plauso enorme. Curiosa e vintage la copertina anche se le sedie anni settanta sono terribili, lei carinissima e dolcissima.

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