ALLAN THOMAS – Two Sides To Every Story

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ALLAN THOMAS
TWO SIDES TO EVERY STORY
Black Bamboo 2018

Originario di Brooklyn, ma residente da oltre trent’anni sulla costa nord di Kauai’s, l’isola geologicamente più antica dell’arcipelago delle Hawaii, Thomas ha inciso recentemente il suo sesto album solista con alcuni dei musicisti locali più talentuosi, qualche partecipazione prestigiosa (Jimmy Johnson bassista di James Taylor, James Raymond figlio di David Crosby, Russell Ferrante…) e il missaggio di Paul Northfield (Rush, Dream Theater). Allan non è un novellino: il suo primo contratto discografico risale al 1966, quando ha inciso a 17 anni due singoli in Texas. Due anni dopo si è trasferito al Greenwich Village, partecipando alla scena locale, ma dopo qualche mese si è spostato a Los Angeles. Nel ’71 è uscito il suo primo album, A Picture (Sire Records) prodotto da Richard Gottehrer, che gli ha consentito di andare in tour come supporto a Cannonball Adderley, Marc Almond, Richie Havens, Livingston Taylor e Weather Report. In seguito ha abbracciato la meditazione orientale di un maestro indiano, suonando per gruppi religiosi, ha partecipato a un disco del Cannonball Adderley Quintet, è diventato insegnante di chitarra …insomma un sacco di iniziative e attività legate alla musica, fino alla decisione di trasferirsi a Kauai dove è diventato maestro di windsurf e ha ripreso con regolarità a incidere scrivendo canzoni e arrangiamenti che mischiavano blues, rhythm and blues, jazz e influenze locali, uno stile che ha chiamato Rhythm and Beach. The Island, prodotto da Stephen Barncard e uscito nell’89, ha raccolto brani incisi nel decennio, Coconut Culture del ’97 è stato prodotto da Mile Shipley (Joni Mitchell, Tom Petty, Alison Krauss…). Allan ha fatto il DJ per anni in una stazione locale e ha costruito uno studio di registrazione utilizzato tra gli altri da Donald Fagen per il suo terzo album solista. Nel 2007 è uscito Making Up For The Lost Time, due anni dopo Brooklyn Boy In Paradise, una raccolta di inediti degli anni ottanta e novanta e nel 2011 Deep Water, quinto album in studio al quale hanno partecipato anche David Crosby e Graham Nash ai controcanti. E dopo sei anni ecco Two Sides To Every Story, un disco che mischia più che mai elementi di rock, blues, jazz e soul, a volte un po’ troppo easy, come in Dating Game, brano suadente alla Steely Dan, If Only, davvero impalpabile e Is That Asking Too Much?, soffice lounge music. In altri casi il risultato mi sembra più soddisfacente, come nell’opener 15 minutes che ondeggia tra Donald Fagen e Paul Simon, in Could’ve Been Worse e Good To Go che possono richiamare Chris Rea o i Dire Straits più leggeri o negli strumentali jazzati Aquadesiac e On Another Note. Un disco estivo, da spiaggia al tramonto, chiuso male da Geezer Talk, brano rappato che c’entra poco con il resto del materiale proposto.

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