MARCO DE ANNUNTIIS – Juke Box all’Idroscalo

jukebox[817]

MARCO DE ANNUNTIIS
JUKEBOX ALL’IDROSCALO
Cinedelic/Interbeat 2018

Ironico, dissacrante, irriverente, distaccato, fuori dal tempo, snob, un po’ cazzaro, stradaiolo, poetico, vintage…sono alcuni aggettivi che mi sono venuti in mente ascoltando Jukebox All’Idroscalo, esordio di Marco De Annuntiis (e nome del suo precedente gruppo), cantautore romano, per la precisione di Ostia, pubblicato curiosamente dalla Cinedelic, label specializzata in lavori legati al cinema e dalla Interbeat del produttore Luigi Piergiovanni. Un disco atipico nel panorama cantautorale italiano, molto attento anche agli aspetti musicali legati a una sensibilità nei confronti di un suono anni sessanta (l’organo Farfisa ne è l’emblema) con qualche incursione negli anni ottanta e un’attenzione particolare per la chitarre affidate a Andrea Cuoco, ad eccezione del primo brano, Jukebox, traduzione aggiornata e modernizzata di Le Claqueur De Doigts di Serge Gainsbourg, che Marco indica come suo maestro di vita, un intellettuale vero che faceva finta di essere un coatto di strada, uno snob al contrario, arrangiata con il farfisa in primo piano, la chitarra nervosa di Johnny Dal Basso e un ritmo che sarebbe piaciuto ai B-52’s. Come De André é un’ironica (e coraggiosa) presa in giro di chi ha reso il grande cantautore un’icona pop fermandosi spesso ad uno sguardo superficiale dei suoi testi (con un accenno al riff di Psycho Killer dei Talking Heads), la divertente e autobiografica Dandy di Città si ispira musicalmente alla new wave degli anni ottanta, mentre Conigli Dappertutto è immersa in un’atmosfera byrdsiana con la chitarra suonata dallo stesso autore. Blues Della Renault contiene nel testo vari richiami al film Amore Tossico di Claudio Caligari, con un arrangiamento rock-blues duro e incisivo, Borderline è un ironico duetto con Ilenia Volpe (voce alla Loredana Berté). Nel finale spiccano la nervosa Vita Privata di Sherlock Holmes con il violino di Cristina Romagni e l’autobiografica Io, Io, Io e Gli Altri, altro riferimento cinematografico (allora non è un caso che incida per la Cinedelic), titolo di una commedia del ’66 di Alessandro Blasetti per un brano dall’andamento drammatico. Un esordio da non trascurare che richiama il passato anche nella copertina, tra macchina da scrivere Olivetti, registratore a bobine, sigarette Gitanes, Punt & Mes, Fernet Branca, whisky J&B e vermouth Martini.

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