CAROLINE WICKBERG – I’m Not Mad

caroline wickberg[670]

CAROLINE WICKBERG – I’m Not Mad (Hemifran 2017)

Un’algida bionda nordica dagli occhi come punte di spillo: Caroline Wickberg occhieggia così sulle foto promozionali, l’artwork del suo EP di debutto invece, riproduce un cielo tempestoso a picco su un fiordo tenebroso: questa cantautrice svedese di nuova generazione, avrebbe voluto diventare una cantante jazz, ma fin da piccola ha sempre avuto la passione per lo scrivere canzoni ed ora, dopo aver provato a battere i territori del pop e del jazz è tornata alla sua propensione iniziale.

Non so che chance possa aver avuto nelle vesti di jazz singer, sicuramente in quelle della cantautrice intimista ci si ritrova molto bene e le cinque canzoni incluse in questo EP, pur non facendo gridare al miracolo, fanno ben sperare: atmosfere soffuse, in deciso contrasto con quelle procellose della copertina e del suo retro.

Band essenziale, composta da sezione ritmica quasi in punta di piedi, con la Wickberg che si suona tutte le chitarre, il violino e i synth ed una sezione d’archi che ci porta nell’ambito di quello che potremmo considerare folk-rock da camera, laddove il rock è (per quanto cautamente) rappresentato da basso, batteria e chitarra elettrica.

Per un disco autoprodotto il sound è decisamente interessante, belli gli intrecci delle chitarre, la voce richiama vagamente Margo Timmins e anche certe composizioni vanno a ravanare nell’orbita dei Cowboy Junkies: è poi da vedere se la Wickberg possieda lo stesso magnetismo che la Timmins sa sprigionare sul palco, ma il beneficio d’inventario si può anche concederglielo. Bella senza dubbio la title track, When I Stood By You è invece pervasa da suoni più arditi, in Wedding Crasher con la sezione d’archi in evidenza sembra di imbattersi in certe cose di Angelo Badalamenti cantate da Julee Cruise.

Certo, la via che la Wickberg ha scelto di percorrere è difficile e la concorrenza è davvero molta. In bocca al lupo.

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