BRETT PERKINS & THE PAWN SHOP PREACHERS – Put A Fork In Me, I’m Done

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BRETT PERKINS & THE PAWN SHOP PREACHERS – Put A Fork In Me, I’m Done (Work Of Heart/NCB/Hemifran 2017)

Ventisette minuti sono pochini per un CD, d’altro canto, considerato che ci sono ben dodici tracce, tutte oscillanti tra i due minuti e i due minuti e quarantacinque, va da sé che non si può parlare di EP.

Un piacevole disco di country swingante, forse un po’ demenziale a giudicare dai titoli di brani, sicuramente camaleontico visto che Brett Perkins si diverte a calarsi di volta in volta nei personaggi delle sue canzoni, facendo anche voci differenti e avvalendosi di una schiera di musicisti, tutti rigorosamente nei panni di qualcun altro (lui ad esempio è Preacher Perkins, ma tutti gli altri hanno un soprannome, da cui a volte si evince lo strumento suonato, ed un alias ecclesiastico tipo Pastore Jon, Sorella Christina, il buon reverendo Rune e via dicendo)

Perkins, nativo dell’Oklahoma, è una piccola gloria nei paesi del nord europeo, in particolare in Danimarca dove dal 2004 è anche residente.

E i suoi “predicatori da banco dei pegni” hanno infatti tutti nomi e cognomi scandinavi, di quelli scritti con quelle lettere dell’alfabeto a noi ignote.

Le canzoni del disco si snodano una dopo l’altra in maniera vorticosa, si va dallo swing texano di The Next New Now, alla coinvolgente I Just Feel Good For No Particular Reason, passando per l’ironica She Loves My Belly & My Bald Spot e l’outlaw song I’m Longin’ For A Short Term Relationship. Tra i brani più interessanti spiccano sicuramente la title track, l’honky tonk pianistico B.I.B.L.E., Just Like Jesus, quasi un gospel con una base musicale particolarmente interessante e meno scontata del resto del disco, la pregevole Pretty Girls Gotta’ Work Twince As Hard With Me, in cui il country passa in secondo piano per fare largo ad un ritmo quasi punk baciato per altro nel mezzo da un break di chitarra che riporta invece tutto a casa, e She’s Got Champagne Tastes On My Beer Budget, un latin-country dalle atmosfere tra l’avvinazzato e quello che potremmo definire hilbilly-calypso.

Sì saranno solo ventisette minuti, ma assolutamente godibili.

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