MARIA LAPI – Tra Me e il Mare
MARIA LAPI
Tra me e il mare
2017
Tra le proposte ultime che vedono ai vertici il genere femminile mai in auge come in questo periodo con uscite interessantissime sia straniere che nostrane, ci sembra giusto accludere l’ottimo anche se breve lavoro che Maria Lapi con il titolo Tra me e il mare propone in solare ed aggraziata veste. La fanciulla, che ha la fortuna di possedere una voce dolcemente rotonda e di conseguenza piacevolissima, non è al suo esordio come parrebbe ma aveva già dato alle presse un disco lontano nel tempo ormai sette/otto anni che si intitolava Ignote Melodie che ahimè non conoscemmo e non conosciamo.
Ma fortunatamente ci è stato inviato da Trame Comunicative questo luminoso e brillante supporto musicale che ci sta allietando da qualche giorno irradiando la sua benefica e magica solarità in tutta la stanza. Di primo acchito mi ha fatto venire in mente la altrettanto brava Marian Trapassi ma è questa mia una sensazione molto personale salvo restando che entrambi i lavori delle due musiciste sono decisamente accattivanti e di intenso spessore. In questo Tra me il mare oltre alla voce della Lapi, vincenti sono produzione e arrangiamenti che “lanciano” l’album verso vette di inusitato sincopato piacere essendo ogni arrangiamento di ogni singolo pezzo ben ponderato e perfettamente integrato nel senso delle parole che lo compongono. Tra brani più lenti e rilassati come Stregata dalla luna e quelli più ritmati e colorati come C’era da fare ci sta un mondo di altri otto brani che concorrono a costruire un dischetto molto interessante ove musiche, voce, parole, arrangiamenti e inflessioni gli farebbero dare, se la nostra rivista sia cartacea che virtuale li desse, tranquillante ben quattro stellette.
La cosa che adesso credo possa interessare maggiormente al lettore sia il sapere l’autore dei testi e in questo caso anche delle musiche che sono della artista in questione a parte un pezzo, Conversazione di Amurri-Canfora scritta precedentemente per Mina, e questo va decisamente a vantaggio della bella e brava cantautrice. Qua ormai si è ammalati di esterofilia in tutti i campi, a volte forse a ragione ma spesso anche a torto e parlare e cercare di divulgare artisti nostrani che probabilmente non godono di una giusta e doverosa visibilità credo non solo sia ragionevole ma imprescindibile. Ben vengano quindi l’album della Lapi e artisti come, vado a braccio su alcuni che ultimamente mi hanno emozionato, appunto Marian Trapassi, Mimosa, Luigi Maieron, Lara Molino, Michele Gazich, Vale & The Varlet, Johann Sebastian Punk, Tiziano Mazzoni, Alice Pisano e tanti altri ancora, fortunatamente. Tornando al lavoro della Lapi, tenui, delicati, eterei alla Excupery come disegni o acquarelli i testi e immediate ed essenziali le musiche ove le chitarre di Samuele Rampanti, il basso di Fabrizio Fogagnolo, la batteria di Stefano Tedesco, il violoncello di Mattia Boschi, il contrabbasso di Ivo Barbieri e la tromba di Raffaele Kohler si rendono oltremodo piacevoli sin dal primo ascolto. Simpatico il disegno di copertina e belle le foto interne della Lapi. Nell’apparente semplicità si nascondono dischi di indubbia essenzialità. Un gran bel cd indubbiamente da consigliare senza remore alcune.
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