GIULIA MILLANTA – Moonbeam Parade
GIULIA MILLANTA
MOONBEAM PARADE
Ugly Cat Music 2016
Cantautrice nata e cresciuta a Firenze, Giulia da tempo si è trasferita a Austin, entrando a far parte della comunità locale dove è stata accolta con affetto e rispetto. Moonbeam Parade è il suo quinto album, comprendente dodici brani autografi e una cover, a due anni da The Funambulist. Dotata di una voce naturalmente melodica, in equilibrio tra rock e canzone d’autore con un tocco cabarettistico europeo, ha prodotto il disco insieme a George Reiff, recentemente deceduto, in passato associato tra gli altri a Joe Walsh, Tedeschi Trucks Band e Jayhawks. L’inserimento nella Austin musicale è confermato dai musicisti che la accompagnano, tra i quali Charlie Sexton (Bob Dylan, Arc Angels), David Pulkingham (Alexandro Escovedo), Gabriel Rhodes (Willie Nelson), Glenn Fukunaga (Joe Ely, Tom Russell, Dixie Chicks), Dony Wynn (Robert Palmer), Howe Gelb, Michael Fracasso e Kimmie Rhodes.
In questo disco Giulia si cimenta anche alla chitarra elettrica, abbandonando l’amato ukulele, dimostrando una maturazione compositiva ed interpretativa notevole. Moonbean Parade è stato registrato quasi tutto in diretta, senza overdubs ed è il suo disco più americano, a tratti quasi desertico nell’ispirazione. La teatrale opener Shaky Legs, scritta con Pulkingham, l’intensa 4th And Vodka interpretata con toni drammatici e la ballata Play With Fire aprono il disco. Mi lascia perplesso la cover di Rock & Roll Suicide (David Bowie) cantata in italiano da Giulia e in inglese da Howe Gelb, a differenza del roots-rock Motel Song e della melodica Pieces nella quale l’artista dimostra la sua duttilità vocale. La drammatica e oscura There’s A Bridge e la morbida Gun Shy ci accompagnano al finale del disco, nel quale emerge la melodia roots di The House Never Wins.
Se non vi accontentate del disco o di un concerto, sul sito di Giulia c’è anche la possibilità di prenotare una cena toscana accompagnata dalla sua musica…un’idea intrigante se passate dalle parti di Austin!
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