CARLO VALENTE – Tra l’Altro…

Carlo-Valente Tra l'altro[361]

CARLO VALENTE
TRA L’ALTRO
2017 – AUTOPRODOTTO E distribuito da ISOLA TOBIA LABEL

Di Rieti ove nasce nel 1990 Carlo Valente è autore di questo autoprodotto esordio di pensieri in forma di canzone, nei quali esplica diremmo mirabilmente situazioni, contesti e stati di cose che attraversano il nostro paese nell’ambito di svariati momenti. Varie le tematiche prese in considerazione, esibite e proposte con circostanza dei fatti, intelligenza e profonda ed acuta introspezione dando un risultato finale che risulta essere la somma di nove brani, di notevole interesse. Pervicace e abile nella sua saggezza esplicata con contorno di note musicali Valente slega nodi a profusione cercando di sviscerare fatti accaduti precedentemente e problematiche che quotidianamente assillano il nostro vivere tra le difficoltà e le miserie che ci assillano ogni benedetta volta che sentiamo un giornale radio o vediamo un telegiornale. Non per niente detto album è dedicato a Federico Aldrovandi, il diciottenne morto durante un controllo di polizia. In questi nove quadretti il giovane Valenti tocca come detto svariati temi e quindi mafia, giuoco del calcio, morti sospette, violenza, politica, immigrazione ed emigrazione ne sono le interessanti e approfondite componenti. Quindi importanti temi sociali portati avanti con il supporto di musiche variegate che attraversano il country rock, la marcetta, lo swing, il pianojazz e così via formando un album di sicuro interesse che assieme a quelli precedentemente da noi proposti ovvero La Riccia e Agnello sono un importante segnale per il nostro cantautorato d’autore che sta girando purtroppo le boe degli avanzati anni. Giustamente nuove interessanti leve incalzano e decisamente più giovane il Valente dei tre. Stimolanti e coinvolgenti i brani, tutti nessuno escluso, il che ci porta a consigliare in toto l’album senza far prevalere alcun pezzo riguardo un altro.
Escluso un brano tutti sono a sua firma e l’artista oltre a cantare suona chitarra acustica, tastiere e fisarmonica mentre Giosuè Manuri alla batteria e percussioni, Fusiani/Pennacchini/Di Biagio ai fiati, Piergiorgio Faraglia alle chitarre e Francesco Saverio Capo al basso lo aiutano a portare a compimento questo piacevole, solare e perspicace album; questi ultimi due ne sono anche produttori e arrangiatori, oltre che curatori di missaggio e mastering. Profonda nella sua semplicità la vignetta di copertina ove vestiti colorati cercano e riescono a volare liberi mentre una specie di tunica tra il militare e l’inquietante resta saldamente fissata con delle mollette ad una corda, quest’ultima resta nella back cover! Bel lavoro in tutti i sensi. Se Bubola ironicamente una volta diceva Tutti Assolti qua con tematiche similari possiamo dire agli autori di questo disco semplicemente Tutti Bravi.

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