CRAZY BULLS BAND – Lifestream

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CRAZY BULLS BAND – Lifestream (Crazy Bulls/IRD 2015)

Non avevo mai avuto notizia di questa formazione italica votata alle sonorità d’oltreoceano e devo dire che l’ascolto del suo debutto discografico mi ha piacevolmente impressionato. Premetto – a scanso di equivoci – che non si tratta del country rock di stampo californiano a me caro che in Italia ha tra i suoi alfieri più validi il Branco Selvaggio e la Piedmont Brothers Band, qui siamo in odore di una miscela tra i due generi musicali di matrice più giocosa ma non meno apprezzabile: e ben recita sotto il nome del gruppo, in copertina, la scritta “pure rock country”. Dalle ricerche in rete per sapere qualcosa di più di loro, ho scoperto che questa Crazy Bulls Band, fronteggiata dall’energica voce della sudafricana Leda De Waure, è parecchio attiva nei circuiti country legati ai raduni equestri e ai rodei nostrani.

E non è un caso che per molte delle loro creazioni, oltre alla musica ci sia tutto un discorso coreografico legato al ballo. Ma al di là di questa considerazione, il disco è molto fruibile, le canzoni sono accattivanti e il fatto che si tratti di rock country e non di country rock è cosa significativa.

C’è tutto quello che ci deve essere nel disco del gruppo, dai pezzi più propriamente rock come l’incalzante brano d’apertura Power And Pain e ci sono i lenti da ballare allacciati come Brand New Day ben caratterizzata da una bella pedal steel, senza dimenticare l’indiavolata Run Run Run, guidata dal violino, che è di sicuro uno degli highlight delle serate live. Back To My Town è invece in odore di quel rock sudista alla Charlie Daniels, ancora con banjo e violino a spopolare, e di matrice sudista è anche la ballatona White Rose. C’è persino una Spaghetti Catalan che sembra una versione ripulita di certe cose dei Pogues.

Al fianco della De Waure, ci sono Stefano Bandini che si occupa delle chitarre acustiche, Giuliano Guerrini che è responsabile della composizione delle canzoni nonché chitarrista elettrico, Federico Baldessarri che siede dietro la pedal steel ma si occupa anche del banjo e delle acustiche mentre Nicola Nieddu è il responsabile delle svisate del violino. Completano il gruppo Guido Minguzzi alla batteria e Francesco Ricci al basso.

Niente di nuovo, certo, ma un prodotto del tutto godibile. Unico appunto negativo alla grafica esterna, davvero bruttina, soprattutto visto e considerato che nel sito del gruppo ci sono le copertine dei nuovi singoli che sono davvero molto carine!

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