TOM FREUND – Two Moons

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TOM FREUND
Two Moons
Surf Road 2014

Tom Freund, nato e cresciuto a New York, dopo alcune esperienze teatrali e musicali in ambito jazz ha esordito con un disco in coppia con Ben Harper (Pleasure & Pain del ’92), proseguendo per alcuni anni come bassista di The Silos, per giungere al primo album da solista con North American Long Weekend (Red Ant ‘98), seguito da altri cinque dischi in studio, alcuni ep e un live sempre pubblicati sulla sua etichetta Surf Road. Two Moons è stato finanziato da una campagna su Pledge Music ed è stato prodotto da Tom che ha registrato in vari studi di Los Angeles accompagnato da una band composta da vari session men, con qualche aiuto da amici con i quali ha collaborato in passato. Freund è un cantautore gentile, paragonabile per la tonalità vocale e la delicatezza al Paul Simon più intimista. Prevalgono i toni morbidi e raffinati, con qualche traccia più mossa che ravviva l’ascolto che, in alcuni momenti, può sfiorare una certa uniformità. Tuttavia non mancano brani apprezzabili specialmente nella prima parte, come l’opener Angel Eyes, debitrice della scrittura di Randy Newman, arricchita dalla lap steel di Ben Harper, il primo singolo Heavy Balloon con il tocco country di David Immergluck alla pedal steel, il mid-tempo Lemme Be I Wanna Be con la seconda voce della canadese Serena Ryder e la delicata Happy Days Lunch Box nella quale la voce si può confondere con quella di Paul Simon. Nella parte centrale si raggruppano alcune tracce alterne: la caraibica Happy Days Lunch Box e l’insipida Next Time Around non convincono, poi si risale con la raffinata e intimista Weekend Guy e la mossa Me And Bernice per tornare a sbadigliare (leggermente) con Mind Of Your Own. Fortunatamente Same Old Shit Different Day con dei fiati latineggianti e il mandolino di Immergluck e la soffice Sugar Pie chiudono il disco in modo soddisfacente, confermando le discrete qualità compositive e interpretative di Freund, ma anche i limiti che ne hanno contraddistinto la carriera.

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