DAYNA KURTZ – Rise And Fall

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DAYNA KURTZ
Rise And Fall
Appaloosa/IRD 2015

Dayna Kurtz è un mio vecchio pallino e regolarmente ogni volta che viene in Italia o per un motivo o per l’altro non riesco ad andare a sentirla, lo stesso dicasi quando il mese scorso si è esibita a Vicenza. Adesso, ricevuto per recensione dalla IRD che distribuisce il suo ultimo lavoro, vedrò di rifarmi almeno con le orecchie considerando che per la vista bisognerà attendere la prossima occasione, sperando questa volta di riuscire a sfruttarla!

Un suo disco straordinario che consigliamo fu Another Black Feather del 2006 con la quale l’avevamo scoperta ma detto cd era il quarto della sua discografia e poi ne sono usciti ben altri quattro, oltre a due EP, compreso questo che adesso abbiamo tra le mani, Rise and Fall contenente anche un cd bonus con ulteriori cinque pezzi.

La prima sorpresa aprendo il digipack è che i testi nel libretto sono sia in inglese che in italiano facendole subito meritare una eccelsa nota di merito. Su quindici brani ben dieci portano la sua firma e la produzione è a lei affidata assieme a Randy Crafton. La Kurtz suona la lap steel guitar e il banjo mentre Robert Mache il mandolino, Peter Vitalone l’organo, Dave Richards il basso e non vi è batteria! Con la sua voce sospesa tra blues, soul e gospel la Kurtz propone un lavoro con due iniziali brani d’amore, It’s how you hold me e You’re not what I need e un altro d’impronta liturgica, Raise the last Glass dal testo drammaticamente attuale : “Se Gesù ritornasse scuoterebbe la testa mentre cerchiamo i dispersi e contiamo le vittime e direbbe che non abbiamo sentito quanto aveva detto…” che si erge come brano guida di questo suo nuovo cd. Eccezionale anche If I go first, straordinaria ballata musicalmente in stile dilaniano ma con un testo che sembra uscire dalla penna del miglior Bubola.

Per il resto i testi continuano a solcare i mari dei sentimenti personali mentre la sua partecipazione è sempre molto intensa come lancinante a tratti il suo modo di cantare. Cd di enorme intensità magari da evitare di ascoltare quando si è leggermente depressi. In tono col contenuto la copertina di Caroline Hwang .

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