THE DOOBIE BROTHERS – Southbound

doobie bros.

THE DOOBIE BROTHERS
Southbound
Arista Nashville 2014

Senza dubbio una operazione nostalgia questo Southbound, quattordicesimo lavoro in studio per The Doobie Brothers, band sparita dai radar della creatività da oltre trent’anni. L’age d’or della formazione californiana, infatti, è tutta racchiusa negli anni Settanta, quando, nel complicato equilibrio fra le diverse cifre stilistiche dei fondatori, Tom Johnston e Patrick Simmons, e di Michael McDonald, entrato in piena corsa nel 1975, la band modellò un irresistibile crossover tra rock, funk bianco e country. E proprio a quest’ultima anima si rivolge questo greatest hits, reinterpretato con la complicità di una dozzina abbondante di protagonisti, vecchi e nuovi, della scena country. Una operazione più di marketing che di sostanza, perché il tratto caratteristico della band, e soprattutto in questa carrellata di brani gloriosi come Jesus Is Just Allright, Long Train Running, China Grove, What A Fool Believes, Takin’ In To The Streets, solo per citarne alcuni, continua ad essere quella miscela di chitarre potenti e melodie irresistibili in continuo divenire tra le barriere di genere. Una operazione che funziona, soprattutto quando gli ospiti si limitano ad aggiungere la propria sensibilità di cantanti, duettando con i tre leader e lasciando alla band, oggi irrobustita da sessionmen impeccabili, il compito di far scorrere le canzoni. Tra le collaborazioni più intriganti, i duetti tra McDonald e Sara Evans in What A Fool Believes e, ancora meglio, con Amanda Sudano Ramirez l’erede, non solo naturale di Donna Summer in You Belong To Me, e la rielaborazione country di Black Water ad opera della Zac Brown Band. Il gusto dolce della nostalgia.

Mauro Eufrosini

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