COPERNICUS – Immediate Eternity

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COPERNICUS – L’Etérnité Immediate (Nevermore Inc. 2013)

COPERNICUS – Immediate Eternity (Nevermore Inc. 2014)

 

Due dischi nel giro pochi mesi, in realtà lo stesso disco in due lingue diverse, per il poeta rock newyorchese Copernicus, al secolo Joseph Smalkowski. Una ristampa di un suo lavoro già uscito – ma poco distribuito – una decina di anni fa in differenti versioni e lingue. Non è un caso che Copernicus lo reputi il suo disco migliore, il fatto che ne abbia realizzato versioni in inglese, francese, spagnolo e tedesco la dice lunga.

E non si può dargli torto, se pure le altre produzioni, sia le ristampe di vecchi lavori che i nuovi lavori usciti dopo che la Nevermore Inc. ha dato i propri dischi in distribuzione alla Moonjune, erano più che apprezzabili e tutte caratterizzate da quel sound da New York notturna in cui le chitarre di Larry Kirwan (dei Black 47) spaziavano e dominavano facendo da solido compendio alla voce allucinata di Copernicus, questa “eternità immediata” ha un suono tutto suo, completamente differente, più organico se vogliamo, sia che lo ascoltiamo in francese, sia che lo ascoltiamo in inglese (ma vi consiglio quest’ultima versione), cosa dovuta anche al fatto che gli accompagnatori siano solo quattro e non siano del giro abituale del titolare.

Anzi, non sono nemmeno di New York, sono ecuadoregni, e proprio in Ecuador è stato registrato il disco. Certo, le atmosfere sono comunque notturne, e la chitarra lancinante di Cèsar Aragundi non ha nulla da invidiare a quella di Kirwan. La novità è che le musiche sembrano meno casuali, come se alla base di tutto ci fosse una ricerca ben definita, cosa che non può che far bene al disco. Se i dischi precedenti e successivi questa produzione del 2003 avevano più il sapore della performance, qui siamo da tutt’altra parte: chitarra, basso, batteria, tastiere e in un brano il sax sembrano saper bene dove andare, come se stavolta ci fosse un copione scritto su cui il recitativo di Copernicus non può che trovarsi comunque a proprio agio.

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