Hallo Excentrici!

Guardate la copertina sullo sfondo ed ascoltate la musica che esce dalle casse…è difficile immaginare che tutto ciò possa essere accaduto nel 1972…quando il rock era un grande fermento di ben altre musiche ed altre copertine… Eppure tutto ciò successe ad opera di Michael Rother e Klaus Dinger, meglio conosciuti come Neu! e lasciò tracce profondissime per tutti gli anni a venire. Hallogallo è una lunga cavalcata giocata sulla cupa progressione di un fitto tappeto percussivo –niente basso, solo una batteria talmente poco umana da sembrare elettronica- stemperata dalle intermittenze lisergiche di una chitarra agile e sinuosa. Sembra strano, ma non c’è un inizio e non c’è una fine, non c’è nemmeno una voce o una parvenza di melodia: solo un vortice di frequenze multicolori che imprigiona fin dalle prime note. Semplicemente, uno dei momenti più alti del (non solo kraut) rock.
Sentite che ne dice Julian Cope, uno che di (non solo kraut) rock se ne intende…
Nel 1972, mentre me ne stavo sdraiato in una roulotte a Tamworth, nello Staffordshire, il mio atteggiamento nei confronti di TUTTA la musica cambiò per via di un pezzo suonato da John Peel e intitolato Hallogallo… Niente era mai suonato alle mie orecchie così alieno e finora niente lo ha superato in pura audacia. Mentre la maggior parte dei gruppi tedeschi distendeva i propri suoni in epiche stratificazioni impressioniste, il suono dei Neu! era asciutto e diretto, espressionista. Il suo mistero andava cercato nel rifiuto di essere misterioso, tutto poteva essere colto al primo ascolto ed era questa la sua qualità più seducente. Una pulsazione ritmica motoristica senza traccia di basso conduce Hallogallo da una lunga sfumata ad un groove senza riff in Mi maggiore. Dietro, chitarre intermittenti e riversate al contrario punteggiano il tutto come gabbiani su scogliere senza eco. Non c’è melodia. Non c’è cantato. Non c’è nulla che ti dica a che punto ti trovi in questo corridoio senza giunzioni e di cui non si vede la fine. Se i Neu! si fossero sciolti dopo il primo brano del loro primo LP, avrebbero comunque cambiato il rock’n'roll.”

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