Crosby, Stills & Nash “Demos”

 

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Crosby, Stills & Nash:  DEMOS   2009 Rhino CD

Quasi a sorpresa, mentre tutti sono concentrati sugli infiniti (in tutti i sensi) archivi del collega canadese, o attendono l’annunciato disco di Stills con Hendrix o il CSN prodotto da Rick Rubin, arriva questo agile dischetto accreditato ai tre maestri della voce. Disco godibilissimo, diciamolo subito, disco da avere, diciamo subito anche questo, ma anche disco che desta qualche perplessità. Sì, perché, di fatto, in questi dodici demo di brani di Crosby, Stills & Nash ce n’è uno solo, quello d’apertura, una versione acustica di Marrakesh Express, una canzone che non ho mai amato molto, preferendole sempre Pre-Road Downs, per rimanere al Nash del primo disco in trio. Il brano successivo, per quanto l’etichetta precisi che il disco si compone di tracce mai pubblicate, è l’ottima, splendida, acustica versione di Almost Cut My Hair che era già stata inserita nel triplo di Crosby pochi anni fa. Forse in differente (ma quanto trattandosi di chitarra e voce?) missaggio. Tocca poi a Stills in solitudine, per una versione della sempre apprezzabile You Don’t Have To Cry, cui fa seguito Deja Vu con Crosby ispiratissimo. Nash torna a far capolino con un demo di Sleep Song, quindi di nuovo Stills con My Love Is A Gentle Thing, un inedito totale che fa la sua bella figura. Be Yourself è un brano che Nash firma con Terry Reid e che avrebbe poi messo sul suo primo disco solo. Music Is Love è la stessa che apre il primo disco di David Crosby, senza le sovraincisioni effettuate poi da Neil Young. Il brano è già notevole così, con le voci di Crosby e Young che si rincorrono mentre sotto Nash armonizza. Forse rispetto alla versione conosciuta, questa fa emergere di più le chitarre e la voce del canadese. Forse. Singin’ Call è un’anticipazione del brano che poi Stephen metterà nel suo secondo disco solista, con la chitarra acustica che da sempre sogniamo, mentre Long Time Gone vede Crosby e Stills, prima di sodalizzare con Nash, si tratta però della stessa versione apparsa nel box di Crosby quindi valgono le stesse osservazioni e perplessità fatte per Almost Cut My Hair. Il disco si chiude con la pianistica Chicago e per la sempre ben accetta Love The One You’re With, che in questa versione si avvicina a quella di 4 Way Street, spogliata dei pur ottimi arrangiamenti con cui Stills l’aveva rivestita nel suo primo disco. Un disco sicuramente per amanti del genere, ma non solo. Confezione curata ma essenziale che nella grafica richiama quella del disco d’archivio di Stills uscito un paio d’anni fa.

 

Paolo Crazy Carnevale

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