Se ci si mettono pure i creativi…

Negli ultimi anni gli indemoniati creativi del marketing pubblicitario televisivo avevano rispolverato in un paio di spot, non chiedetemi quali perchè non lo ricordo nella maniera più assoluta, il fascino vintage di un vinile graffiante che gira sul piatto. Si trattava però di un breve flash visivo, di un’immagine di contorno assolutamente estemporanea rispetto alla sceneggiatura del filmato che andava in onda ed al prodotto che si intendeva promuovere, da leggersi unicamente in chiave nostalgico-sentimentale per sottolineare in maniera insolita il magic moment di una situazione talmente ideale da essere quasi fuori dalla realtà. Da lì, appunto, anche l’ormai irreale 33 giri. Alzi la mano, però, chi non ha provato un sussulto, un piccolo tuffo al cuore, davanti all’ultima campagna pubblicitaria di una delle principali banche italiane, il cui protagonista è un giovane ultra appassionato collezionista di dischi (”li ho tutti in perfetto stato”…”in edizione originale”) il quale, dopo innumerevoli scartabellamenti a vuoto fra scaffali grondanti di polvere e vinile, rintraccia l’oggetto dei suoi sogni, il tassello mancante della sua raccolta (per la cronaca è una stampa in vinile rosso di “Live Killer” dei Queen, chissà se esiste davvero…), in internet, lo paga con l’indispensabile carta di credito e lo va a ritirare personalmente (in un posto che mi pare di conoscere…) per godersi alfine nella quiete domestica l’agognato momento.  Siamo all’apoteosi vinilitica? Allo sdoganamento di massa? Alla certificazione che più ufficiale di così non si può che i tempi sono (ri)cambiati? Che l’oggetto volante non identificato di nero vinile è tornato in mezzo a noi? O è solo una semplice casualità, il pallino di un creativo con una passione nascosta?

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