NORTH MISSISSIPPI ALLSTARS – Still Shakin’
NORTH MISSISSIPPI ALLSTARS
STILL SHAKIN’
New West 2025
Nel presentare il nuovo album Luther Dickinson ha dichiarato: “Still Shakin’ è una celebrazione del nostro primo album che ci ha cambiato la vita, Shake Hands with Shorty, pubblicato 25 anni fa e una lettera d’amore e di apprezzamento a coloro che ci hanno supportato e ci hanno permesso di continuare a suonare in tutti questi anni. Portare in tour questo ciclo di album fino al 2026 segnerà trent’anni da quando abbiamo fondato i North Mississippi Allstars e non abbiamo resistito a commemorare entrambi gli anniversari. Invece di concentrarci sul vecchio materiale abbiamo deciso di registrare nuova musica nello spirito del nostro debutto”.
Formati nel ’96 dai fratelli Luther e Cody come un collettivo di musicisti della zona nord del Mississippi, ispirati dal padre Jim Dickinson (musicista e produttore) e dagli storici bluesman dell’Hill Country Blues (RL Burnside, Junior Kimbrough e Fred McDowell), hanno supportato nel loro primo tour americano RL Burnside, evolvendo gradualmente il loro suono che, partendo dal blues locale, ha inserito elementi meno tradizionali e il gusto per l’improvvisazione psichedelica con influenze punk e stoner. Gli Allstars hanno avuto numerosi musicisti nella loro line-up, da Cedric Burnside a Chris Chew, da Oteil Burbridge e Garry Burnside e hanno collaborato a numerosi dischi di altri, specialmente Luther che ha anche suonato per un certo periodo con i Black Crowes e Phil & Friends.
L’esordio è stato registrato nello studio di famiglia, lo Zebra Ranch di Independence come molti dischi successivi e gran parte di Still Shakin’. L’attuale line-up della band comprende Rayfield Holloman (pedal steel, basso e basso synth) e Joey Williams (voce, chitarra e basso), due musicisti presentati a Luther da Robert Randolph, ma partecipano all’album altri amici e colleghi.
A tre anni dal valido Set Sail, Still’Shakin’ definito da Luther un disco di Modern Mississippi Music mischia il suono delle origini con influenze più recenti risultando ancora una volta interessante e convincente. La versione accelerata e funkeggiante di Preachin’ Blues è un esempio di questo mix di tradizione e modernità, a differenza di Stay All Night (Junior Kimbrough) che vira verso la tradizione con l’intervento della chitarra e voce di Robert Kimbrough, figlio di Junior e dell’Hammond di JoJo Hermann (Widespread Panic). Le voci di Sharisse e Shontelle Norman accompagnano Luther nel mid-tempo My Mind Is Ramblin’ (Junior Kimbrough), seguito da Pray For Peace, brano che intitolava l’album del 2017, ripreso in una versione venata di gospel con le voci di Cody e Joey e da K.C. Jones (Furry Lewis) in cui il basso è affidato a Graheme Lesh, figlio del bassista dei Grateful Dead al quale è dedicato il disco.
Se l’ondeggiante Still Shakin’ ha un groove ballabile con dei suoni più moderni, anche Poor Boy (R.L. Burnside) viene rivista con Rayfield al synth bass e Duwayne Burnside alla chitarra solista dove si alterna con la slide di Luther nella jam strumentale, mentre il tradizionale Don’t Let The Devil Ride, con Joey Williams voce solista, ha un delizioso andamento insinuante e brillanti break strumentali. Nel finale non poteva mancare un brano dedicato al padre Jim, il melodico (e atipico) strumentale Monomyth con Luther al piano e Kashiah Hunter alla steel guitar.
Paolo Baiotti