MICHAEL JOHNATHON – My Covers Volume One
MICHAEL JOHNATHON
MY COVERS VOLUME ONE
PoetMan Records 2024
Artista eclettico ed estremamente prolifico, il newyorkese di nascita Michael Johnathon, che da tempo si è stabilito sulle colline alla base dei Monti Appalachi, dichiara di avere scritto più di 300 canzoni e di avere pubblicato 21 album. Ma non si limita a scrivere e cantare canzoni! Michael è drammaturgo, scrittore (è autore della serie Woodsongs di cinque libri e di una serie per bambini), compositore di opere teatrali, fondatore dell’associazione SongFarmers che si occupa di diritti degli artisti, animatore di un programma radiofonico per adulti (The Woodsongs Old-Time Radio Hour) e di uno per bambini (Woodsongs Kids). Dopo l’album Garden Of Silence del 2023, morbido e melodico, composto da dieci tracce originali e una cover di Pete Seeger, questa volta Johnathon ha scelto nove canzoni di artisti che ammira e che lo hanno influenzato, i suoi “compagni, nemici e amici” come li definisce nelle note di copertina. Trattandosi in parte di brani iconici, Michael ha scelto la strada rischiosa di arrangiarli in modo personale, come se li avesse scritti lui. Il tocco personale si sente e non guasta nella maggior parte dei casi, rendendo più interessante il disco rispetto a versioni copia/incolla.
Così il classico degli anni trenta Blue Moon è ripreso con una dolce chitarra acustica e tocchi di armonica di Ronn Crowder, Like a Rolling Stone è arricchita da archi e flauto mantenendone la linea melodica, Satisfaction assume una sorprendente veste elettroacustica (senza convincere), mentre Cats In The Cradle è caratterizzata da un’influenza folk britannica. Nel centro del disco vengono piazzate due canzoni di autori molto amati da Michael: If You Could Read My Mind di Gordon Lightfoot, essenziale nella sua veste acustica e Seeger Mashup, un rispettoso mix di Were Have All The Flowers Gone e Sailing Down My Golden River di Pete Seeger con il quale ha collaborato in passato, seguite da una Love Hurts ammorbidita rispetto alla famosa versione rock dei Nazareth. La ballata Make You Feel My Love di Dylan viene addolcita e sembra funzionare meglio di Like A Rolling Stone, mentre Vincent di Don McLean è vicina all’originale. Per terminare Michael inserisce una versione remixata del suo brano Legacy, un tributo agli artisti e ai dischi che lo hanno formato che comprende segmenti di canzoni altrui, title track di un album pubblicato nel 2020.
Paolo Baiotti
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