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ROSALBA GUASTELLA – Dharma

di Paolo Baiotti

3 luglio 2025

cover

ROSALBA GUASTELLA
DHARMA
Rubber Soul 2025

Terzo album solista per la cantautrice torinese Rosalba Guastella, in passato vocalist dell’ultima formazione dei No Strange. Dopo il folk-blues dai morbidi sapori psichedelici di matrice britannica dell’esordio My Little Songs, il successivo Grace si rivolgeva maggiormente verso la west coast di fine anni sessanta, l’epoca hippy del flower power con influenze orientali. Dharma si può leggere come una sintesi dei due dischi precedenti, con la voce dolce a tratti sussurrata di Rosalba avvolta da una maggiore incidenza strumentale della chitarra di Dario Lombardo e della tromba di Stefano Chiappo, con qualche altro intervento di rilievo.
Come sempre è da apprezzare la passione con la quale è curata la grafica del disco, pubblicato dalla Rubber Soul (emanazione dell’omonimo negozio torinese) per ora in un’edizione di cento copie numerate in vinile colorato (splatter arancio o blu) comprendente un inserto con i testi.
L’iniziale At Fillmore è una sintesi di influenze indiane e californiane con la voce che assume tonalità alla Grace Slick, strumenti indiani e mirati inserimenti della chitarra di Dario, seguita dal folk orientaleggiante di The Green Valley in cui spiccano le tastiere di Ludovico Ellena e il flauto di Guido Rossetti e dal folk gitano-californiano (se così si può dire) di Gipsy che richiama la vocalità di Patti Smith. Dopo Water, caratterizzata da un tappeto di tastiere e da giochi vocali di Rosalba, The Real Me chiude il primo lato mettendo in luce, dopo un breve momento vocale, una tromba evocativa che duetta con la chitarra. Si riparte con la minimale e spettrale Shape Of Waterfall che sfuma nella ritmata Over The Rain, prima traccia non scritta da Rosalba, ma da Marco Milanesio. Don’t Stay Away, composta da Claudio Belletti (musica) e Rosalba (testo) è lenta e rilassata, un esempio di psichedelia rarefatta, in cui si inseriscono i vocalizzi della cantante e la chitarra robusta di Stefano Danusso. La romantica ballata pianistica Julia opera di Rosario, padre di Rosalba che ne ha scritto il testo, sembra un po’ fuori contesto e precede la chiusura morbida e sussurrata di Radio, forse un po’ fragile.
Nel compesso Dharma è un album pregevole che necessita di essere assorbito con la giusta lentezza, con qualche carenza nella parte finale.
Il disco si può ascoltare e acquistare qui: https://rosalbaguastella.bandcamp.com/album/dharma

Paolo Baiotti

ROSALBA GUASTELLA – My Little Songs

di Paolo Baiotti

2 maggio 2021

My Little Songs

ROSALBA GUASTELLA
MY LITTLE SONGS
Rubber Soul 2020

Rubber Soul è il nome (che denota buon gusto) di un negozio di dischi di Torino e ora anche di una casa discografica che esordisce con il primo disco solista di Rosalba Guastella, già vocalist di una più recente incarnazione dei No Strange, formazione psichedelica di primo piano del panorama italiano degli anni ’80. A volte le piccole cose, se fatte con cura e passione, possono essere più interessanti e meritevoli di progetti più grandi o strombazzati. E succede anche nella musica come in My Little Songs, curato anche nella confezione: 250 copie in vinile colorato blu con inseriti i testi e anche il cd con un brano in più. L’atmosfera del disco è quella di un folk-blues impregnato di una psichedelia morbida e avvolgente, registrato e prodotto dal chitarrista Thomas Guiducci, scritto in gran parte da Rosalba, voce solista nonché alla chitarra, percussioni varie ed effetti sonori, aiutata principalmente dall’esperto bluesman Dario Lombardo alla chitarra solista, slide e dobro, con interventi di Thomas Guiducci, Claudio Belletti (batteria), Stefano Leonardon (basso) e Michela Marassi (piano).
L’intro di apertura, un breve strumentale per chitarra e fischio che mi ha ricordato Syd Barrett, precede la filastrocca bluesata Beating in cui la voce sembra ispirata dalle tonalità e dal modo di cantare di Patti Smith e l’esile Cigarettes in Tea Cups. Il ritmo cresce leggermente in Play Guitar Is Not Enough, una delle tracce migliori del disco in cui spicca l’intervento della tromba jazzata di Stefano Chiappo che dà un’impronta anche all’inizio etereo e sospeso di Nothing Is Wrong, un pregevole folk psichedelico spruzzato di venature jazz. La slide e l’elettrica che si intrecciano con delicatezza caratterizzano My Baby’s Blues, che si apre nel finale ad un puntuale assolo di chitarra chiudendo il primo lato del vinile.
Si riprende con la delicata filastrocca Alice (uno dei frequenti richiami al libro di Lewis Carroll), seguita dalla barrettiana Far Away So Close e dalla cantilena In The Woods in cui si nota un pregevole lavoro di chitarra. I cinguettii floydiani di A Feather And A Camelia e il notevole folk elettrico di Silver & Gold dal sapore orientaleggiante ci portano alla lunga traccia conclusiva, Carla Bley’s Hair, suonata con Lodovico Ellena (Effervescent Elephants) e gli Astral Weeks, un’ipnotica e raffinata nenia psichedelica con agganci floydiani anche nel testo. Il cd aggiunge in chiusura Freedom Blues, un brano bluesato che chiude il cerchio con l’inizio dell’album.

Paolo Baiotti

s-l1600