MITHOLOGY – The Castles Of Crossed Destinies
di Ronald Stancanelli
15 marzo 2020
MITHOLOGY
THE CASTLES OF CROSSED DESTINIES
BLACK WIDOW 2019
Ripresomi dallo shock stellare dei Runaway Totem mi dirigo verso uno dei cantoni svizzeri dal quale provengono i Mithology che ci donano le esaurienti e felpate note contenute in The Castle of Crossed Destinies. Soffici inizialmente, poi i baldi giovanotti iniziano a darci dentro che è un piacere e con la classica formazione basso, chitarra, batteria con l’aggiunta delle ovvie tastiere e del mellotron con infine anche il sax ci allietano con un lavoro progressive di gentile ed incisiva maniera. Gli artisti coinvolti sono sei, non cinque, poiché Lady Sif addolcisce con la sua voce alcuni momenti del Castello dai destini incrociati. Ma lo stesso Athos Sade che è il leader quotato a cantare ha dalla sua, una voce rotondamente medioevale da risultare ottimale per il cd in questione. Lo spunto ovviamente è inerente il racconto, o breve romanzo di Italo Calvino e le tematiche simil rock, fiocamente hard progressive si fanno ascoltare con immenso piacere. Non vi sono momenti ne di stanca ne tanto meno un pezzo che si elevi preponderatamente sugli altri da augurarne un singolo, anche se Lissed Chances ci attizza non poco, e questa unione uniforme ma molto incisiva dei sei brani che compongono il lavoro è decisamente un bel sentire. Scorre impetuosamente scavando solchi e superando barriere, sollevando interesse e avviluppandosi in un percorso musicale molto stuzzicante ed emozionante come un drappo senza fine intensamente pieno di colori. Diciamo che il loro cd porta alla mente l’arazzo di Bayeux con la sua lunga storia intessata sul drappo di stoffa che congiunge stanza a stanza per decine e decine di metri fino alla misura finale di ben sessantotto. Nello stesso modo ogni brano par unito al successivo come in una storia medioevale dai lunghi , magici colorati, appassionanti ed interessanti sviluppi. Il cd pur non essendo evidenziato sullo stesso l’anno, scopriamo che è del 2019 mentre semplice ma molto deliziosa la copertina cartonata che si apre totalmente in un’unica grande piacevole immagine cui non è dato sapere l’autore non essendo citato lo stesso da alcuna parte.