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LUKE WINSLOW-KING feat.ESTHER ROSE – The Coming Tide

di Paolo Crazy Carnevale

15 maggio 2015

Luke Weston King 0001

LUKE WINSLOW-KING featuring Esther Rose – The Coming Tide (Bloodshot Records 2013)

Fantastico! Non conoscevo questo artista ma il suo vinile mi ha letteralmente conquistato. Non c’è nulla che non mi piaccia di questo esordio di Winslow-King su Blooshot, già seguito da un nuovo disco e preceduto da due autoproduzioni sulla più piccola label Fox On A Hill.
Le immagini di copertina farebbero pensare ad un vecchio disco di fine anni cinquanta, primi sessanta, quei dischi di folk revival in odor di Weavers riconoscibili fin dal look dei musicisti prima ancora che dalle note sprigionate dai solchi. E Luke Winslow-King non è da meno, il suo abbigliamento la dice lunga sulle sue referenze, sul suo perfetto equilibrio tra modernariato folk e tradizione, sull’essenzialità dei suoi suoni e degli arrangiamenti che ha approntato per le canzoni di questo felice disco. Brani originali, traditional o ripescaggi dal limbo: questo è il succo di The Coming Tide che vede qua e là Esther Rose, moglie di Luke, prestare la propria voce, talvolta duettando, tal altra facendo la protagonista (ad esempio in I’ve Got The Blues From Rampart Street) o suonando semplicemente l’asse da lavare.
Altra cosa che il sound di questo artista non tradisce assolutamente, sono le sue origini geografiche: Winslow-King è di New Orleans e le atmosfere della “crescent city” emergono prepotentemente qua e là, soprattutto quando allo scarno accompagnamento a base di soli batteria, basso e chitarra subentra un’altrettanto scarna ed essenziale sezione di ottoni.
Ma oltre ad essere bravo autore e cantante dalla voce in perfetto equilibrio tra soul e folk, Winslow-King è anche un sopraffino chitarrista (tutte le parti di chitarra sono sue) e i suoi interventi spesso in odore di Ry Cooder – ma la voce di Winslow-King ha un’originalità tutta sua – esaltano l’ascolto di questo vinile.
Se la title track un’orecchiabile composizione che non esita ad entrare presto in circolo col suo botta e risposta tra il leader e la sua signora, le successive Moving On (Toward Better Days) e Let ‘Em Talk sono più intimiste, venate di blues e dixie, col piano ed i fiati in evidenza. Bella la folkeggiante Staying In Town una sorta di valzerone guidato da una chitarra dai suoni hawaiani che riporta la mente a tempi lontani, mentre Keep Your Lamp Trimmed And Burning è un classicone che negli anni settanta faceva parte di rigore nel repertorio degli Hot Tuna e qui è ripresa da Winslow-King e soci con un piglio rilassato, ma non moscio, ed una slide ben suonata.
Il lato A si chiude con l’ottima You Don’t Know Better Than Me, uno dei brani migliori della raccolta – ma tenete conto che brani brutti non ce ne sono.
La seconda facciata si apre con I’ve Got The Blues From Rampart Street, con la voce della Rose in primo piano. Con You & Me torna ad essere Luke il protagonista e lo sarà fino alla fine, con I Know She’ll Do Right By Me, con l’intimista Ella Speed e col trascinante finale di i Got My Mind Made Set On You, proprio quella che a suo tempo aveva rifatto persino George Harrison, qui naturalmente in versione differente e minimalista.
Nella busta del vinile c’è tanto di buono per il download digitale che offre due bonus tracks in linea col disco, particolarmente interessante la strumentale Old Rug che non avrebbe sfigurato su Chicken Skin Music