JIM PATTON & SHERRY BROKUS – Big Red Gibson/Harbortowne
JIM PATTON & SHERRY BROKUS
BIG RED GIBSON (Berkalin 2023)
HARBORTOWNE (Berkalin 2024)
Abbiamo scritto più volte in passato dei coniugi Jim Patton e Sherry Brokus, coppia nella vita e nel lavoro, l’ultima volta nel 2022 in occasione della pubblicazione di Going The Distance. Questi sono i due dischi successivi, che rappresentano due versioni un po’ diverse della loro collaborazione che dura da più di 40 anni, dapprima con il gruppo folk/rock Edge City di Baltimora poi, in seguito allo spostamento in Texas a Austin, con una serie di dischi in coppia, sempre prodotti dall’amico chitarrista e tastierista Ron Flynt.
Big Red Gibson, settimo album pubblicato dalla coppia, è un ritorno a un suono rock, seppur sempre con un mix di elettrico e e acustico. Jim canta le principali parti soliste con Sherry ai cori, l’aiuto di Bettysoo (James McMurtry) alla voce, la chitarra elettrica di Cordy Lavery, la batteria di Steve McCarthy, il basso e le tastiere di Ron Flynt che ha sovrainteso alle registrazioni ai Jumping Dog Studios di Austin. La title track, la melodica Dead End Town, il folk-rock A Road That I Never Go Down, il pop-rock Janey Has A Locket, la ritmata Wild, Dumb & Unsatisfied rinvigorita da una chitarra psichedelica e la ballata I Still Believe In You posta in chiusura hanno attirato la nostra attenzione. Peccato per la partecipazione limitata di Sherry e per un paio di brani decisamente minori.
Harbortowne dal canto suo rappresenta il lato più folk del duo con una serie di canzoni legate ad una città immaginaria, con testi che esplorano temi rilevanti come la solitudine, i sogni andati a male, i piani abbandonati e quanto sia difficile per due persone andare d’accordo anche quando si amano e hanno a cuore il bene reciproco.
A partire dal folk della title track si respira un’atmosfera leggera dominata dalle chitarre acustiche di Jim, Rod, Rick Brotherton (Robert Earl Keen) e Bettysoo. Il disco si muove con eleganza tra il folk morbido di Never Going Back, una canzone iniziata nel ’69 e ripresa l’anno scorso in cui si inserisce il violino di Warren Hood (Lyle Lovett), When You Win The Lottery, altro brano fermo da alcuni anni sul fatto che sia necessario vincere alla lotteria per vivere decentemente in America, la sofferta ballata Missing You con gli archi, la briosa A Woman Like You, il country-folk Sally Brown, la pregevole ballata Until The Fire Is Gone e la conclusiva delicata Start Again in cui Sherry Brokus ha il suo primo ruolo solista dal 2019.
Harbortowne sembra più riuscito sia dal punto di vista compositivo che degli arrangiamenti; forse è più adatto all’attuale modo di scrivere e suonare del duo.
Cantautore semplice, poco pretenzioso e genuino, dotato di una voce discreta, Patton ha costruito una carriera solida senza picchi, ma anche senza cadute fragorose.
Paolo Baiotti
Tags: Jim Patton, Sherry Brokus