ELLEN RIVER – Life

river

ELLEN RIVER
LIFE
Autoprodotto 2023

Una vera sorpresa positiva di questo anno musicale è il doppio album di Ellen River (nome d’arte di Elena Ortalli), uscito alla fine di marzo. Già il coraggio di pubblicare due cd con 27 canzoni inedite e autografe in un momento non certo florido per la discografia è un atto meritevole di apprezzamento. Ma siccome l’aspetto più importante è il contenuto il plauso deve essere doppio, proprio come il disco che è di un livello sorprendentemente alto, racchiudendo tutte le influenze di Ellen legate principalmente alla musica americana (rock, blues, country, soul) e che vuole anche rappresentare un messaggio di ottimismo nell’affrontare la vita con il sorriso (come nella foto di copertina e in generale nelle fote di Ellen), pur avendo già dovuto superare momenti difficili, malattie e problemi di vario genere.
Definita una “cantautrice emiliana con l’America nel cuore”, Ellen è modenese ed ha esordito nel 2013 con Otis a nome di Elena & The Seekers, seguito nel 2018 da Lost Souls, che si può considerare il vero esordio solista, in cui è stata aiutata da alcuni ex Rocking Chairs. Superato il periodo della pandemia la River ha registrato a Rimini il nuovo disco, prodotto da Gianluca Morelli con l’accompagnamento di esperti musicisti come Boris Casadei alla chitarra, Diego Sapignoli alla batteria, Rodolfo Valdifiori al basso, Stefano Zambardino al piano, Enrico Giannini all’organo, Enrico Guerzoni e Luca Falasca agli archi e Alex Valle alla pedal steel.
Non potendo citare per ragioni di spazio tutti i brani del disco, che non ha dei momenti di stanca, occorre fare una scelta. Nel primo cd meritano sicuramente l’apertura gospel-blues di Blues For G, la ritmata Better Than Me che assume venature grunge, il country-rock di Double Trouble percorso dalla pedal steel, la scorrevole title track, la drammatica ballata d’impronta soul I See in cui si apprezza particolarmente la vocalità di Ellen preceduta dallo strumentale Resonance, la pianistica Electroshock e l’emozionante ballata Waiting con la dolente fisarmonica di Zambardino. Il secondo cd è aperto dalla disinvolta This Time Around, seguita dall’oscuro country-roots Just A Bad Dream. Nel suo sviluppo emergono l’eccellente ballata Would You?, l’elettroacustica Lucy, la ballata d’impronta folk Still Learning, Pirates Routes avvolta dagli archi e la briosa Inside A Picture. Il disco è chiuso sobriamente da Gonna Sleep With My Dreams in cui Ellen afferma che questi sogni la lasciano sperare che ci sia qualcosa per lei alla fine della strada. Da parte nostra glielo auguriamo di cuore, sperando che ci siano anche tante altre canzoni di pari livello.

Paolo Baiotti

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