TIM GRIMM – A Stranger In This Time

tim grimm

TIM GRIMM
A STRANGER IN THIS TIME
IRD APPALOOSA 2017

Tim Grimm mi ricorda indelebilmente ed in modo profondo un capolavoro cantautoriale del 1989, l’album Eagles in the Rain di Tom Pacheco. Lo stesso feeling, la stessa grinta, lo stesso pathos, la stessa profondità della voce e lo stesso eccellente ritmico incedere dei suoni.

Disco straordinario era quello di ormai una trentina di anni fa e disco straordinario è questo uscito da pochi giorni.
Tim Grimm ha coltivato un suo sogno facendolo poi avverare, che era quello di suonare o addirittura collaborare col suo idolo Ramblin’ Jack Elliot. Nel corso degli anni ha estrinsecato tutta la sua vena artistica e poetica in 12 album, questo dovrebbe essere il tredicesimo, nell’ aver studiato recitazione accanto ad Harrison Ford, nell’aver partecipato a vari film e serie tv e nell’aver diviso il palco con il poeta Wendell Berry. ( *vedi in fondo)

La sua voce calda, profonda, intensa come dicevamo assomiglia in modo notevole a quella di Tom Pacheco pur non disdegnando qualche lieve assonanza con John Prine o Johnny Cash e i suoi racconti in musica potrebbero attraversare un universo straordinario di artisti che abbiamo nel corso degli anni, o del tempo, assaporato tutti con piacere e giusta moderazione; quindi il percorso di questo interessante e bravissimo artista può tranquillamente scorrere vicino e parallelo a quelli appunto di Pacheco, Cash, Prine ma possiamo tranquillamente aggiungere a questa gloriosa schiera ovviamente Ramblin’ Jack Elliot ma anche i Wilco, Woody Guthrie, Butch Hancock, Hank Williams Jr, Jim Ringer, Country Joe Mc Donald, Pete Seeger & Arlo Guthrie. Insomma una bella fetta di atmosfera della storia musicale che ci ha attraversato in questi decenni è presente in questo ottimo A STRANGER IN THIS TIME che la IRD/Appaloosa distribuisce nel nostro paese con anche un tour che in questi giorni tocca varie cittadine sulle cui date potete aggiornarvi in rete. Nella data di Vicenza del 29 aprile Grimm sarà accompagnato nella serata da un altro splendido cantautore, quel Lance Canales autore dell’eccellente THE BLESSING AND THE CURSE del quale parlammo su queste pagine proprio un anno fa!

Tornado a Grimm il disco è accreditato a Tim Grimm e Family Band essendo lui in detto contesto accompagnato dalla moglie Jan Lucas all’armonica e alla voce e dai due figli, Connor e Jackson rispettivamente al basso e alle chitarre , banjo e mandolino. Album inciso nella tranquilla solitudine di uno studio di registrazione ubicato nella di lui casa, il disco in undici brani regala sensazioni ed emozioni a profusione. Nel libretto interno i testi sia in lingua originale che nella traduzione italiana raccontano del proprio territorio e conseguentemente delle stesse radici, del cambiamento in peggio che sta subendo il nostro pianeta, di ricordi di persone care, di vividi ricordi familiari ove è intenso in Thirteen Years e Finding Home un parallelo con le tematiche del mai dimenticato Jim Ringer.

Un disco sincero, vero ed appassionato, sicuramente personale, che attraversa però argomenti cari a tanti con ballate poeticamente importanti e penetranti.

Un album di cantautorato folk/country che affonda le sue avvolgenti radici nel terreno più caro a chi guardando avanti cerca avidamente il sole più caldo e dolce nel proprio futuro mentre camminando si accorge che ad entrambi i lati del percorso tutto sia pregno delle peggiori componenti che il presente possa darci, anzi obbligarci a subire.

Grande disco per un personaggio estremamente valido che appunto sembra provenire dal nostro miglior passato musicale e che è ingentilito dalla presenza discreta e delicata di Hannah Linn alle percussioni e Diederik Van Wassenaer al violino. Di una semplicità disarmante la copertina che riassume in questo semplice disegno il bisogno di unicità e poca complessità di cui tutti forse abbiamo bisogno.

* Nota
Wendell Berry (Henry Count, 5 agosto 1934) poeta dell’America rurale come è stato definito dal New York Times è autore di oltre quindici libri oltre a una miriade di saggi e poesie.Laureatosi nell’Università del Kentucky ha insegnato letteratura e scrittura creativa in varie sedi universitarie. E’ poi tornato nel suo stato, ove la sua famiglia risiedeva dal 1800 e coltiva da decenni 125 acri dei suoi terreni seguendo metodi tradizionali e biologici. I suoi scritti pongono l’evidenza su ambiente, agricoltura, famiglia, comunità tradizionali e responsabilità dell’essere umano oltre che coesistenza fra uomo e natura. Vari suoi libri sono usciti nel nostro paese a cura prima della Editrice Fiorentina e poi per la torinese Lindau. Mangiare è un atto agricolo. La strada dell’ignoranza e Il corpo e la terra sono tre tomi che consigliamo per conoscere detto importante autore.

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