THE GOOD LOVELIES – Shapeshifters

The-Good-Lovelies

THE GOOD LOVELIES
SHAPESHIFTERS
Good Lovelies 2018

Trio vocale femminile, The Good Lovelies sono nate intorno al 2006 dall’unione di tre artiste attive in precedenza singolarmente nella zona di Toronto: Caroline Brooks, Kerri Ough e Sue Passmore. Hanno esordito l’anno dopo con l’Ep Oh My, seguito dall’album The Good Lovelies nel 2009, premiato ai Juno Awards come miglior disco in ambito Roots & Traditional e dall’Ep natalizio Under The Misletoe. Nel 2011 è uscito Let The Rain Fall, seguito da due altri album e dall’Ep Winter Calling del 2015. Una pausa di tre anni ha preceduto questo Shapeshifters, prodotto da Daniel Ledwell e pubblicato dapprima solo in versione digitale e successivamente anche in versione fisica in occasione del lancio europeo. Se fino ad ora la musica del trio era considerata un contry/folk con elementi di pop, americana e jazz, Shapeshifters accentua decisamente l’influenza pop, lasciando sullo sfondo le radici folk, con un uso dell’elettronica decisamente in crescita sia nelle percussioni che nelle tastiere. Anche l’elegante confezione in digipack con un poster che comprende da un lato una foto patinata del trio e dall’altra i testi e le abituali note di copertina, denota la ricerca di un pubblico più vasto e radiofonico.

Le ragazze compongono, cantano e suonano molti strumenti, aiutate da una sezione ritmica e dal produttore. Tra i brani dell’album, un po’ troppo leggero e uniforme, spiccano l’opener I See Gold accompagnata da un video accattivante, la melodica ballata Daylight, l’armoniosa Move Away Clouds e Lightness che accelera un pochino il ritmo di un disco che si muove prevalentemente in terreno delicato e intimista e che si apprezza soprattutto per le armonie a tre voci pulite ed efficaci, come nell’ultima traccia This Little Heart.

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