ELEONORA BORDONARO – Cuttuni e Lame’
ELEONORA BORDONARO
CUTTUNI E LAME’
Finisterrre 2017
In epoca di globalizzazione sempre più spinta è difficile mantenere e trasmettere le tradizioni locali, ma è importante continuare a farlo, se non indispensabile. In questa ottica bisogna considerare, stimare e cercare di pubblicizzare il prezioso lavoro che nella letteratura e nella musica svolgono alcuni appassionati ricercatori. Eleonora Bordonaro, interprete siciliana, si occupa da anni di musica popolare collaborando con alcune delle formazioni più interessanti del panorama italiano, come l’OPI Orchestra Popolare Italiana dell’Auditorium Parco della Musica di Roma diretta da Ambrogio Sparagna. Dopo avere sperimentato le molteplici possibilità espressive della voce, ricerca e interpreta canti siciliani di tradizione orale, dalla poesia popolare a quella dei cantastorie, dal repertorio contadino a quello sacro, con particolare attenzione al racconto del mondo femminile. Oltre ad avere partecipato a varie manifestazioni e collaborato con altri gruppi tradizionali, ha fondato la Casa Museo del Cantastorie di Paternò, centro di produzione e creazione dell’arte della narrazione, che ospita un’esposizione permanente dedicata alla tradizione dei cantori popolari della famosa scuola etnea. Nel 2017 ha pubblicato Cuttuni e Lamé (Trame streuse di una canta storie cioè racconti originali e bizzarri di una canta storie), edito da Finisterre con la produzione artistica di Puccio Castrogiovanni dei Lautari, di cui è anche in parte autrice e compositrice. In tredici tracce, l’album alterna testi tradizionali e originali, musicati da Eleonora, Castrogiovanni e Mario Incudine, componendo un mosaico di suggestioni arricchito dalla partecipazione di alcuni musicisti siciliani di grande talento in ambito tradizionale. Eleonora canta in dialetto siciliano e in un brano in Gallo-Italico, una lingua parlata nel villaggio di San Fratello in provincia di Messina. Molto curato anche nella parte grafica, con la presentazione dei brani in italiano e inglese e i testi in siciliano, italiano e inglese, Cuttuni e Lamé non è un disco di facile ascolto, richiede attenzione sia per l’utilità di conoscere i testi sia per le scelte musicali, non necessariamente ostiche se non in alcuni brani che seguono la tradizione folk, mentre in altri si nota una maggiore varietà con arrangiamenti orchestrali, jazzati e nel caso di Ucch’i l’Arma molto attuali con il remix di Michele Musarra. Eleonora ama raccontare l’universo femminile, dalla storia di Sisidda che impone al marito delle regole per accettare l’offerta di matrimonio in La Tassa di li Schetti, alla Madonna nel Lamento di Maria, da Maria Passa Ppi Na Strata Nova a Cuttuni e Lamè dove si fronteggiano due donne, una seduttiva e manipolatrice e l’altra pacchiana e generosa (accompagnata da un video delizioso). Ma nel disco viene musicata anche Tri Tri Tri, una poesia di Mauro Cavallo, poeta solitario che vive nell’antico quartiere ebraico di Modica, si riprende Lu Cielu Unni Si Tu, un brano tratto dalla colonna sonora di uno spettacolo teatrale di pupi e Li Fomni, un brano tradizionale del paese di San Fratello, dove i cittadini, arroccati e isolati, hanno scoraggiato i matrimoni misti riuscendo a mantenere una lingua, il Gallo-Italiaco, nata nel 1100 quando in Sicilia arrivarono i Normanni e con loro Piemontesi, Francesi, Liguri e Lombardi chiamati a popolare dodici paesi. Disco prezioso, molto curato in ogni aspetto, testimonianza di amore per la propria terra e di un attaccamento a tradizioni che non devono morire.
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