NEIL PEART – IL Viaggiatore Fantasma

LIBRO VIAGGIATORE FANTASMA[15]

Neil Peart
IL VIAGGIATORE FANTASMA
Un anno in moto per ritrovare la vita
Tsunami Edizioni

Neil Peart è il batterista dei Rush oltre che essere il paroliere della maggior parte deI loro brani ed è considerato uno dei batteristi più capaci della storia musicale rock. Toccato da vicende terribili e dolorose tra i vari libri che ha scritto spicca questo Viaggiatore Fantasma scritto per narrare di una fuga da una vita che gli aveva riservato nel breve svolgersi di dieci mesi la morte della figlia in un incidente stradale e la susseguente morte della moglie che non era riuscita a superare la grave perdita. Più di un anno in moto per ritrovarsi e ritrovare la sua vita schizzata letteralmente via in poco tempo. Per sfuggire i ricordi che ormai gravavano sulla sua abitazione restata vuota ha deciso un giorno di salire sulla sua moto, una BMW R1100GS e partire senza meta alla ricerca di un nuovo se stesso con il suo fardello ancora visibilmente ancorato al suo io disperato e senza una meta precisa dove andare, decidendo lì per lì giorno per giorno. Un viaggio/fuga che è durato addirittura quattordici mesi per un totale di 80 mila kilometri toccando inizialmente Canada ed Alaska per poi scendere lungo la costa occidentale attraversando parte degli Stati uniti e poi giù sino al Messico e poi il Belize per poi risalire ritornando verso il Quebec, poi ritornare in California e infine rientrare nuovamente in Canada. Ricordiamo ai più distratti che i Rush sono un gruppo canadese. Gruppo toccato da considerevole successo orientato su una musica tra l’ heavy blues, il rock ed il progressivo e autore di oltre trenta dischi. Band insignita dell’Order of Canada e dal 2013 entrata nella Rock and Roll of Fame. Band che prende spunto da temi fantascientifici e mitologici ha il suo capolavoro sicuramente in 2112 ma gli album Fly by Night, A Farewell to Kings, , Hemispheres, Permanent Waves e Moving Pictures, tutti tra il 1976 e il 1981 sono lavori eccellenti e altisonanti, decisamente rimbombanti e di grande spessore artistico e mediatico, con vendite roboanti. Molto bello anche il disco strumentale del 1996 Test for Echo. Tornando al libro Peart alla difficile ricerca di se stesso si sottopone a una prova decisamente dura e pericolosa guidando spesso per oltre seicento/settecento kilometri al giorno tra intemperie, pioggia, varie volte neve, passando e toccando punti che sfiorano e superano i duemila metri girando e spesso cambiando luogo e hotel/rifugio giorno dopo giorno. Personaggio atipico nel mondo del rock Neil Peart è persona di profonda cultura e denso di innumerevoli interessi. Quando era in tour con i Rush, a volte, si spostava con la sua moto, fermandosi sempre a visitare, in ogni luogo ove si sarebbero esibiti, musei e opere d’arte di ogni genere, che fossero strutture architettoniche che semplici statue o monumenti. Sicuramente un artista anomalo ed inconsueto nel mondo del rock, quando la maggior parte dei musicisti si strina tra droghe, liquori , ragazze disponibili o videogiochi e follie da sbronzi fulminati. Lui invece fedele alla sua famiglia come detto si rivolgeva all’arte e al leggere divorando letteralmente anche caterve di libri nel tempo libero restante dagli show, i viaggi e le visite culturali.
Un personaggio quindi inconsueto che resta immediatamente simpatico e che ci tocca nelle sue vicende e nel suo voler cercare una redenzione a un qualcosa di cui lui non era certamente in colpa, sicuramente non la morte della figlia deceduta sola in un incidente stradale mentre da casa loro stava andando a l’Università; forse le sue colpe se l’è imputate nel non essere riuscito a salvare la moglie da una conseguente depressione che pian piano l’ha consumata del tutto, pur avendoci provato con tutto se stesso. Un libro di viaggi, pensieri, meditazioni e riflessioni condito da una forza a volte vacillante e nel contempo alla ricerca di poterne prima o poi venire fuori, libro nel quale la musica è marginale pur avendo una sua relativa parte. Crediamo questa sia l’unica pubblicazione italiana dei suoi libri, uno prima di questo e altri cinque scritti dopo dette vicende ivi narrate. Il Viaggiatore Fantasma è un racconto molto intenso, drammatico, emozionante e coinvolgente grazie sicuramente anche alla bravura del suo autore che dimostra pari capacità a quella di drummer, tra l’altro votato per ben tre volte come batterista dell’anno, e che rivela e palesa una rinascita individuale non indifferente. Un libro uscito per i tipi della Tsunami, casa editrice foriera in una bibliografia interessantissima, che ci permettiamo decisamente di consigliare.

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