ZZ TOP – Raw

ZZ Top - Raw (1)

ZZ Top – Raw (Shelter/BMG 2022)

Erano dieci anni che non usciva un nuovo disco a nome ZZ Top, negli ultimi anni Billy Gibbons aveva privilegiato la sua carriera solista e si era concesso il lusso di qualche cameo televisivo nella serie TV Bones (al pari di come Lyle Lovett appare di tanto in tanto in Blue Bloods e Jimmy Buffett compariva in Hawaii Five-0 prima che la serie venisse sospesa).

Purtroppo l’uscita di questa nuova raccolta di brani del trio texano è stata preceduta di poco dalla morte del bassista Dusty Hill, il che vuol dire che con ogni probabilità non ci saranno più dischi sotto questa pregiata denominazione.

Raw è un disco molto solido, forse uno dei migliori dischi mai incisi dal trio: d’altra parte si tratta di una rilettura dei brani migliori, nemmeno dei più grandi successi, registrati ex novo per la colonna sonora del documentario That Little Ol’ Band From Texas a loro dedicato e uscito poco prima del disco. Dopo quasi quarant’anni di dischi leggermente fotocopiati uno dall’altro, con fastidiose tastiere inserite qua e là con l’intento di modernizzare un sound che in realtà non ne aveva bisogno, gli ZZ Top sono tornati ad essere sé stessi, quelli degli esordi, un trio elettrico in bilico tra boogie e blues, con un background ritmico che più solido non si può ed una chitarra elettrica dagli echi hendrixiani.

Per registrare il disco i tre hanno scelto una location mitologica della scena texana, deep in the heart of Texas, come avrebbero detto Chuck Berry e Commander Cody (citando Berry), nel cuore della Hill County, tra Austin e San Antonio: lì, a New Braunfels (una delle diverse città fondate dagli immigrati tedeschi negli anni quaranta del diciannovesimo secolo) c’è la più antica sala da ballo del Texas, la Gruene Hall, mantenuta nel suo aspetto originario, con gli orinali a vasca, le pareti di legno, normative sulla sicurezza sotto il limite dello zero, eppure tutt’oggi gettonatissima, con una programmazione musicale da sogno, meta di appassionati della musica texana (vi hanno registrato dischi dal vivo Jerry Jeff Walker, Jack Ingram, i Two Tons Of Steel e svariati altri).

A porte chiuse gli ZZ Top vi hanno trovato l’atmosfera giusta per dare nuova linfa a classici intramontabili, privilegiando, guarda un po’, i loro anni settanta! Ben quattro composizioni tratte da Fandango!: la sempre struggente e bellissima Blue Jeans Blues, Thunderbird, Tush e la rocciosa Heard It On The X. Basterebbero a far drizzare i peli sulla schiena, ma c’è anche una versione da paura di La Grange, il brano da Tres Hombres che è stato a lungo la signature song del trio. Dal primo disco vengono ripescate Certified Blues e Brown Sugar, mentre da Degüello arriva una rinnovata I’m Bad I’m Nationwide che trasuda elettricità e conferma l’ispirazione hendrixiana di Gibbons, mentre Dusty Hill e il batterista Frank Beard mantengono un ritmo incalzante. Due soli brani dal pluridecorato Eliminator, il disco più venduto di sempre da parte degli ZZ Top: Legs e Gimme All Your Lovin’, molto convincenti. Il resto della scaletta sono un brano da Rio Grande Mud ed uno da El Loco del 1981. Una scelta che la dice lunga su quale sia stato il periodo d’oro della piccola vecchia band texana. Consigliatissimo.

Paolo Crazy Carnevale

Tags:

Non è più possibile commentare.