IDA & LOUISE – Sholter Lider Proud Poems

IDA & LOUISE Shtoltse[187]

IDA & LOUISE
SHOLTER LIDER PROUD POEMS
2019 Kakafon Records

Ida & Louise ovvero Ida Gillner e Louise Bisgaard Vase sono due giovani carine fanciulle svedesi che a differenza di coetanee che magari nelle passione musicali si butterebbero su sonorità moderne che ne so pop, rap, trip trap, trop poc, trop tant, vien voglia di scherzarci su , invece no, si fiondano con delicatezza e reverenza sulla musica yiddish. Prendendo spunti e testi da cinque poetesse rispondenti ai nomi di Celia Dropkin, Anna Margolin, Malka Heifetz Tussman, Kadya Molowsky e Rachel Korn, tutte nate nell’est Europa negli ultimi anni del diciannovesimo secolo e successivamente migrate una in Canada e quattro negli Stati Uniti, ove composero le loro poesie passando li le loro vite, nel periodo post bellico, momento quello alquanto fiorente per la cultura Yiddish. L’yiddish era il dialetto parlato dalla maggioranza degli ebrei che vivevano nella parte est europea e successivamente poi emigrati nel nuovo mondo. Discende dal tedesco ed è arricchito da elementi lessicali ebraici, neolatini e slavi. Ida and Louise si dichiarano fedelmente da sempre ispirate a Bertolt Brecht e i brani, tredici, che propongono nel loro album sono cantati sia appunto in yiddish che in inglese e nei loro testi si parla di emancipazione e desideri reconditi delle donne in generale. Detti testi sono come si suppone, tratti tutti da poesie delle cinque poetesse di cui sopra e messi in musica dalle due fanciulle svedesi che scopriamo compitare il tutto con una bravura e una classe invidiabili. L’album è stato registrato a Goteborg, entrambe le ragazze cantano e se Louise suona il piano, Ida si cimenta al sax soprano mentre solo in tre brani sono supportate dal cello di Fransesca Ter Berg. Non trattasi di album d’esordio poiché il loro debutto fu nel 2013 con il lavoro dal titolo Vilda Vide che era composto da brani a loro firma, bissato l’anno dopo da un EP di musiche e canzoni tradizionali yiddish. Al primo ascolto, è un disco non difficile ma neanche semplicissimo al quale accostarsi con pacata pazienza e interesse, l’ho trovato difficoltoso e irto di ostacoli, i brani in yiddish un po’ ostici, ma la bellezza intrinseca dell’album, le splendide voci delle musiciste e le armonie gentilmente accattivanti mi han portato ieri ad ascoltarlo e riascoltarlo per ben cinque volte; oggi che sto finendo e correggendo la recensione lo sto riascoltando ancora e nuovamente dette dolci armonie mi stanno riaffascinando. Forse a vent’anni lo avrei abbandonato al primo ascolto ma adesso che superati i sessanta, età per la quale qualcuno paventa impossibilità a uscir di casa ancora, causa coronavirus, pazienza e maggior dedizione mi han portato a valutare alfine questo disco per un piccolo gioiello di classe sopraffina. Prodotto dalla Gillner ha nel disegno della sua copertina un affastellato bianco e nero attorcigliato su se stesso alquanto indistinguibile ma che ben rappresenta le sofferenze del popolo ebreo ai tempi della seconda guerra mondiale. Ho seri dubbi si trovi facilmente nei nostri store, io l’ho ricevuto gentilmente per recensione quindi se interessati andate su www.idalouise.com

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